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perché era troppo malato per affrontare una traversata ocea-      l
nica, o perché voleva prima riprendere il completo control-       m
lo della situazione locale. Per di più, al fine di incrementare   d
l'esportazione verso la Spagna, dal momento che la quantità
d'oro disponibile era ancora inferiore alle aspettative, egli     g
adottò la discutibile politica di far schiavi tutti gli indiani   n
che avevano opposto resistenza agli uomini di Margarit.           l
Più di una volta Colombo aveva affermato che i taino erano        s
il popolo più gentile, pacifico e generoso del mondo, e i so-     B
vrani si erano particolarmente raccomandati di trattarli co-      g
me tali. Tuttavia se essi si fossero ribellati al trattamento     u
ostile cui erano sottoposti, non rimaneva loro altra alterna-     m
tiva che la schiavitù o la morte.                                 q
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   Per la fine di febbraio del 1495, quando Torres era pron-      t
to a salpare nuovamente per la Spagna, i fratelli Colombo         Q
avevano raccolto a Isabela millecinquecento prigionieri in-       t
digeni. Torres ne caricò soltanto cinquecento, il massimo
che le sue navi potevano portare. L'ammiraglio allora con-
sentì a ogni spagnolo di Isabela di prendere per sé quanti
indiani volesse, e i rimanenti vennero lasciati liberi. Mi-
chele da Cuneo ricorda come questi sventurati prigionieri,
appena lasciati liberi, scapparono in fretta e furia dagli spa-
gnoli; alcune madri arrivarono ad abbandonare i loro bam-
bini pur di sottrarsi a nuove crudeltà. Ma almeno essi erano
liberi; quelli caricati sulle navi stavano certamente peggio:
circa duecento morirono durante il viaggio, e la metà dei
sopravvissuti si ammalò prima dell 'arrivo. Furono sbarcati
a Siviglia e messi in vendita - come ricorda Andrés Bernal-
dez, il cronista ecclesiastico - « nudi come vennero alla lu-
ce ». E aggiunse anche che essi « non costituivano un affa-
re molto vantaggioso, visto che quasi tutti morivano a cau-
sa del clima».

   Fra i prigionieri catturati a Isabela si trovava un cacicco
di nome Guatiguana, che riuscì a scappare rosicchiando i
lacci con i quali era legato. Egli cercò poi di unire gli india-
ni di Hispaniola - stimati sulle 250.000 unità - contro gli
spagnoli. Ma nonostante fossero tutti della stessa razza e
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