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dell'Ammiraglio significava la difesa della propria poslZl0ne, affrontava
con somma energia l'Hojeda, per cui quest'ultimo veniva ben tosto co-
stretto a rimontare sulle proprie navi e partirsi dall'Española.
Ma, neppure con la partenza dell'Hojeda, l'ordine e la calma suben-
trarono nella colonia.
Il Roldan, sopraffatte le forze dell'Hojeda, accarezzava l'idea di libe-
rarsi di un altro suo temibile nemico, il giovane hidalgo Hernando de
Guevara, il quale dapprima era stato suo compagno di sedizione e, dopo
il suo voltafaccia, aveva capitanato i ribelli dell'isola che avevano fatto
causa comune con le forze dell'Hojeda. Pertanto gli intimò di lasciare
immediatamente il suolo dell'isola, imbarcandosi sulle navi del suo com-
plice, in quanto che l'Ammiraglio lo aveva bandito dalla colonia per i
suoi corrotti costumi.
Ma, allorquando il Guevara raggiunse il porto di Yaquimo, l'Hojeda
era di già partito. Il Roldan, allora, gli consentì di attendere nuovi ordini
dell' Ammiraglio nel territorio di Xaragua, dominato dal cacicco Behechio.
Quivi il Guevara s'innamorò della leggiadra principessa Iguamota, figlia
della regina Anacoana, sorella, quest'ultima, del cacicco Behechio e ve-
dova dello sconfitto cacicco Caonabó, nota per le sue spiccate virtù arti-
stiche, nonchè per le sue eccessive simpatie per gli Spagnoli, tanto da essere
chiamata la Semiramide haitiana.
Alcuni storici asseriscono che, a far precipitare gli avvenimenti, abbiano
contribuito proprio i begli occhi della principessa Iguamota, perchè della
medesima s'era del pari invaghito il Roldan. Costui, saputo che il Gue-
vara cercava un sacerdote per fare battezzare la ragazza e sposarla, faceva
imprigionare il Guevara, Pedro de Riquelme ed altri loro compagni di
fede. Fu allora che un cugino del Guevara, a nome Adrian de Mojica,
il quale era stato anche lui partigiano del Roldan, quando costui non s'era
ancora sottomesso all'autorità dell'Ammiraglio, ordiva una congiura per
uccidere tanto il Roldan, quanto l'Ammiraglio, e liberare il cugino e gli
altri prigionieri.
Venuta la cosa all'orecchio del Roldan, questi faceva arrestare i con-
giurati e, d'ordine dell'Ammiraglio, li sottoponeva a procedimento giudi-
ziario. È ovvio dire che dal giudizio emerse la colpevolezza loro, con la
conseguente condanna a morte del capo, cioè del Mojica.
Costui, condotto davanti alla forca, chiedeva di differire l'esecuzione,
desiderando prima confessarsi e, siccome indugiava a farlo, narrano alcuni
storici che Colombo, stizzito, abbia ordinato di precipitare il condannato
- il quale aveva già il nodo scorsoio intorno al collo - giù dalla merla-
tura della fortezza. Il che venne immediatamente eseguito.
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