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Continente americano. Difatti, quella era propriamente la terraferma e
prima di allora le spedizioni colombiane non avevano trovato altro che isole.
L'Ammiraglio, dalla grande quantità di acqua dolce, la quale riusciva
a vincere la salsedine marina su di un'estensione così vasta da superare
ogni immaginativa, ne aveva dedotto che un fiume maestoso doveva sca-
ricarsi in quei paraggi e, un fiume siffatto, se non proveniva dal Paradiso
terrestre, non poteva scorrere su di un'isola, ma doveva provenire da mon-
tagne alte e lontane, che trovansi sulla terra ferma. Non ebbe, però, nep-
pur lontanamente, la percezione che tale terraferma potesse essere qualcosa
di distinto dal Continente asiatico.
Orbene, quell'insieme di terre basse e coperte di verdura, lungo il
quale l'Ammiraglio aveva prima navigato, costituiva il delta del fiume
Orenoco e il pericolo corso nella Boca de la Sierpe era dipeso dall'urto
delle acque fluviali contro il flusso della marea.
Finalmente, stabiliti contatti amichevoli con gli abitanti dell'ultimo
luogo raggiunto, si seppe che quella terra era da loro chiamata Paria e
che le perle che recavano alle braccia le loro donne venivano pescate
verso Ponente, mentre per l'oro additavano il Nord.
L'Ammiraglio diede a quella distesa d'acqua dolce la denominazione
di Golfo delle Perle e, non trovando alcuna uscita per la via del Nord,
ritornò verso Levante, costeggiando tutto il litorale meridionale dell'odierna
Penisola di Paria.
Nuova difficoltà e pericolo incontrò allorquando, pervenuto all'estre-
mità orientale della detta Penisola (Punta della Lapa), gli si aprì davanti
un passaggio determinato da questa Punta con una sporgenza occidentale
dell'isola Trinidad (Punta Botto), passaggio nel cui mezzo giacevano quat-
tro isolette, e dove si riproducevano gli stessi fenomeni della Boca de la
Sierpe per il contrasto fra le correnti.
A questo passaggio, che come Dio volle l'Ammiraglio superò felice-
mente, riuscendo in mare aperto, diede il nome simbolico di Boca del
Drago.
In questi paraggi l'Ammiraglio, per spiegare il fenomeno della decli-
nazione dell'ago della bussola, non ne attribuì più la causa al circolo de-
scritto dalla Polare intorno al polo, come aveva fatto durante il primo
vlagglO, ma ricorse ad una bizzarra concezione circa la forma rivestita
dalla Terra.
Credette, cioè, che solo l'emisfero illustrato da Tolomeo avesse forma
di mezza palla, mentre quello opposto, che lui percorreva, doveva avere
forma leggermente conica, appuntita, sul cui vertice doveva trovarsi il Pa-
radiso terrestre e, per definire meglio la forma quasi di pera rotonda col