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gnate nell'identico scopo della propaganda della Fede, era giusto riserbare
all'attività esplorativa del Portogallo una congrua zona di fronte alla costa
africana, limitando tale zona con un meridiano, anzichè con un parallelo,
che prolungava indefinitamente l'estensione della zona stessa di fronte alla
costa africana.

    Ma quale meridiano si poteva o si doveva scegliere?
    Colombo ricordava che, pervenuto a un luogo che giudicava situato a
100 leghe a ponente del meridiano delle isole degli Astori (Azorre) e del
Capo Verde, aveva rilevato la concomitanza di tanti fenomeni naturali.
Là il mare era coperto di fitta erba, l'ago magnetico segnava giusto il
Nord, per poi passare ad uno scarto opposto a quello dei nostri paesi,
l'aria era trasparente, la temperatura mite e dolce, ecc.
    Quello doveva essere, certamente, il limite divisorio tra l'emisfero occi-
dentale e l'orientale. Quindi, quale limite migliore di quello che la Di-
vina Provvidenza gli aveva dato modo di rivelare, affinchè le due grandi
Potenze cristiane potessero dividersi equamente la Carta del Mondo per
concorrere entrambe alla diffusione della Fede di Cristo?
    Ed ecco il concetto della famosa raya vaticana, che tanta importanza
ebbe nella storia della colonizzazione extraeuropea e dell'espansione spa-
gnola e portoghese nel mondo, balzar fuori dalla fervid» =iente dell'Im-
mortale Genovese!
    Sedeva allora sulla Cattedra di S. Pietro lo spagnolO KoJrigo Lanzol
Borgia, col nome di Alessandro VI. Nulla di meglio, quindi, che deferire
ad uno spagnolo sedente in così elevata dignità, l'arbitrato per dirimere
la delicata questione che stava per sorgere fra le due Nazioni sorelle.
    Nel mese di aprile di quell'anno, cioè dopo un mese appèria dal col-
loquio fra il Re portoghese e Colombo, c'era difatti stato, da una parte e
dall'altra delle due Potenze, un primo scambio di ambasciatori per otte-
nere informazioni e chiarimenti e per fornire assicurazioni, ma il Pontefice
non poteva dimostrarsi maggiormente ligio agli interessi della Spagna, di
quanto si sia dimostrato nel successivo mese di maggio in cui, nel breve
giro di 24 ore, e dopo aver convocato il Sacro Collegio coi soli Cardinali
presenti in Roma, emanava ben tre Bolle: due di concessione ed una di
ripartizione.
    Nelle prime due Bolle, uscite il giorno 3 maggio, il Pontefice, dopo
avere riconosciuto l'importante opera compiuta dal suo diletto figlio Co-
lombo, figurava di concedere di motu proprio a quella Nazione le terre
di recente scoperta, con i medesimi privilegi e diritti largiti dai suoi pre-
decessori al Portogallo per le terre da quest'ultimo scoperte. Per dare mag-
gior rilievo alla concessione, il Pontefice non ometteva in questa Bolla le

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