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farlo ricredere circa le Opinioni nutrite in passato nei riguardi del pro-
getto colombiano.
Fu ricevuto con grandi onori e con molta cordialità, ma nel colloquio
che ne seguÌ, Colombo, oltre ad esaltare le grandi ricchezze che aveva no-
tato nelle terre da lui scoperte, ebbe anche l'audacia ,- secondo quanto ri-
porta lo storico portoghese Da Barros - di riprendere il Re, perchè, a suo
tempo, non aveva accettato la sua offerta.
Il Re, di fronte alle esibite testimonianze, non potendo negare che
terre nuove con abitanti di razza sconosciuta e con prodotti prima ignorati
erano state trovate per via occidentale, fece scivolare il discorso su altro
terreno, mostrandosi dubitoso che i diritti della sua Corona riconosciuti
dalla Spagna col Trattato di Toledo, fossero stati rispettati e che, molto
probabilmente, quelle scoperte dovessero appartenergli.
Colombo gli fece osservare che egli aveva rispettato fedelmente gli or-
dini ricevuti dai suoi Sovrani, i quali gli avevano inibito di navigare a Sud
delle Canarie e di recarsi alla Mina o in altra parte della Guinea.
Alcuni storici e cronachisti portoghesi, compreso il citato Da Barros,
riportarono che, dopo il colloquio, il Re riunì d'urgenza il Consiglio della
Corona, e che in quel Consiglio fu prospettata da qualcuno l'idea di sop-
primere il Genovese, affinchè non recasse la notizia di quelle scoperte ai
Reali di Castiglia!
Congedatosi dal Re, Colombo si recò a far visita alla Regina, la quale
dimorava nel Monastero di S. Antonio di Villafranca e dove fu parimenti
accolto con molto onore. In seguito, mentr' era in viaggio di ritorno alla
caravel1a, uno scudi ero del Re venne a proporgli che, a causa del cattivo
tempo, il quale continuava a infierire lungo il litorale atlantico, nonchè
per le pessime condizioni della sua Niña, si recasse in Spagna per la via
di terra, attraversando il territorio del reame portoghese. Colombo rin-
graziò; ma rifiutò. E fece bene; perchè la cosa poteva celare un tranello
per farlo cadere in una imboscata, eventualmente preparata, per. .. liquidarlo!
69. Ritorno al tranquillo eremo de « La Ràbida », - Tornato nella
notte del 12 sulla Niña,, assieme al pilota della caravella, che l'aveva ac-
compagnato durante le visite ai Sovrani del Portogallo, alle ore 8 del mat-
tino successivo salpava l'àncora e, a mezzogiorno del venerdì 15 marzo,
entrava con la marea montante nell'Estuario di Huelva, dal quale era par-
tito circa sette mesi avanti, nella giornata del venerdì 3 agosto.
Nel pomeriggio di quel medesimo giorno giunse la Finta e, allora, si
vide un'imbarcazione staccarsi dal bordo e ridiscendere in grande fretta il
fiume: Martino Alonzo Pinzón fuggiva. Perchè?
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