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Allorchè il giorno 15 aprile Colombo giunse a Barcelona, tutta la po-
polazione s'era riversata nelle vie e, gran parte di essa, con le Autorità
locali alla testa, s'era recata ad incontrarlo fuori città.

    I Reali lo attendevano nella grande sala del Trono del Palazzo Reale,
circondati dalle due Corti di Castiglia e d'Aragona al completo, da tutte
le alte cariche dello Stato e del Clero, dai nobili più in vista dei due Regni
scortati dai rispettivi seguiti, e altre notabilità ancora.

    Nel momento in cui Colombo, splendido nella sua divisa d'Ammiraglio
Maggiore di Castiglia, entrò nella grande sala, i Reali s'alzarono in piedi
e mossero alcuni passi avanti, come se volessero andargli incontro; gli te-
sero le mani e, con affabile cenno, non gli consentirono di genuflettersi
per baciar loro la mano. Indi, l'invitarono a coprirsi il capo e a sedersi su
di una poltrona a bracciuoli, preparata davanti il loro trono. Soltanto i
Grandi di Spagna godevano del privilegio di stare a capo coperto in pre-
senza delle Loro Altezze!

    Colombo obbedì e, subito dopo, si assisero i Reali. Ricevute altre feli-
citazioni dalla loro viva voce, venne invitato a fare il racconto della sua
scoperta, ed egli, con bell'enfasi, fece la narrazione particolareggiata di
tutto il viaggio, mostrando via via alcune testimonianze di quanto diceva,
mentre per altre cose suppliva la sua pittoresca facondia e il suo profondo
entusiasmo. Mostrò piante, animali, pietre, oro in pezzetti o in pagliuzze,
armi indigene e, finalmente, sette Indiani scelti fra gli abitatori delle terre
scoperte, dei quali non finiva di lodare la loro indole mite, la semplicità
dei costumi, la loro arrendevolezza, le buone disposizioni ad apprendere
i principi della nostra Santa Fede.

    Ora, concludeva Colombo, le Loro Altezze avrebbero vantato nei loro
domini questo nuovo campo abbracciante numerose genti che, per merito
loro, sarebbero state accolte nel grembo della nostra Santa Madre Chiesa.

    Terminato il racconto, i Reali, le Corti e tutti i presenti, caddero in
ginocchio per ringraziare e lodare il Cielo di avere prescelto la Nazione
spagnola per compiere tale opera di evangelizzazione nel mondo ancora
sconosciuto e, subito dopo, intonato dai cantori della Cappella Reale, s'in-
nalzò il Cantico cristiano di vittoria Te Deum laudamus!

    Dopo la cerimonia, Colombo, scortato da un vistoso corteo composto
dai gentiluomini delle due Corti, venne accompagnato al palazzo che gli
era stato assegnato per il suo soggiorno in Barcelona. Tutti i signori più
in vista della città se lo contendevano per averlo ospite in casa propria o
a mensa con loro. Primo fra tutti, il Gran Cardinale di Spagna, Don Pedro
Gonzales de Mendoza, il cui rango veniva immediatamente dopo quello
dei Reali.

       15 - BJGNARDELLI.
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