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Nostro, doveva in seguito tramutarsi m uno dei più fieri nemici suoi e
dei suoi eredi.

     Si ebbe, inoltre, una specie di gara nell'offerta del danaro da torre in
prestito per l'allestimento della seconda spedizione. Spontaneamente, il
Duca di Medina Sidonia, figlio di colui che, parecchi anni prima, aveva
respinto il Genovese e che era poi morto nel 1492, mise subito a disposi-
zione 5 milioni di maravedis (circa 75.000 lire italiane, anteriori al tempo
della prima guerra mondiale), il cui rimborso venne garantito da Francesco
Pinello, dato che si doveva attingere al fondo costituito con i beni confi-
scati agli Ebrei scacciati dal Regno.

     L'Ammiraglio, preso congedo dai Sovrani verso la fine del maggio,
recossi a Siviglia, allo scopo di sorvegliarvi personalmente i preparativi
della nuova spedizione. Essi procedettero alacremente durante tutta l'estate
del 1493, dimodochè nella seconda quindicina di settembre tutto era già
in bell'ordine per la partenza nel vicino porto d'armamento di Cadice.

     Col trionfo di Barcelona ha termine l'epopea di Cristoforo Colombo,
cioè quella successione di fatti memorandi per cui il loro geniale Protago-
nista potè segnare una svolta decisiva nella storia della conoscenza del
nostro pianeta e dare un vigoroso impulso all'umano incivilimento.

     Se, per caso, i tre viaggi ulteriori del Genovese non fossero avvenuti,
e tutta la sua opera si fosse limitata solamente al primo, la di lui gloria
sarebbe rimasta egualmente integra, viva e universale e, forse, sotto taluni
aspetti, meno contestata e contestabile. Altri, certamente, seguendo le sue
orme, avrebbe rivelato le Piccole Antille, Portorico e la Giamaica, la Terra
di Paria e quella di Grazia, le coste dell'Honduras e quelle .. ,di Veragua,
ma ciò non conta, perchè, nel nostro caso, non è la quantità delle terre
rivelate dal medesimo scopritore a determinarne la gloria.

     Del resto, è risaputo che l'intento principale dell'epica impresa colom-
biana non era la scoperta di nuove terre. Scopo precipuo dell'impresa
- l'abbiamo fatto rilevare altrove - era quello di aprire una nuova via
di comunicazione, più comoda e più breve dell'altra, da circa un secolo e
fino ad allora invano battuta dai Portoghesi, per giungere ai ricchi e pro-
sperosi paesi dell'India.

     E poichè tale via nuova avrebbe dovuto attraversare per intero lo sco-
nosciuto Oceano - popolato di paurosi fantasmi e di temuti pericoli e,
perciò, inosato in tutti i secoli anteriormente trascorsi, a malgrado dell'ar-
dente bramosia di svelare l'Ignoto, ch'è l'eterno assillo dell'anima umana -
la gloria di Colombo consiste proprio nell'avere egli spezzato l'arcano che
avvolgeva tale ostinata barriera, limite insormontato opposto dalla Natura
alla feconda attività della nostra razza.

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