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CAPITOLO VI
Il secondo viaggio
(1493-1496)
73. Lq, nuova spedizione salpa da Cadice. - La Botta che un'ora
avanti il sorgere del sole del 25 settembre 1493 lasciava gli ormeggi nella
baia di Cadice, era ben diversa della striminzita squadretta palosina del-
l'agosto 1492.
I Sovrani, questa volta, avevano fatto le cose molto in grande, senza
lesinare circa la spesa, pur se il revisore dei conti Juan de SOrIa, funzio-
nario dipendente dall'arcidiacono Don Juan de Fonseca, avesse, per eccesso
di zelo, respinto alcune richieste dell' Ammiraglio e provocato l'intervento
della Regina, affinchè venissero accolte.
La Botta, in partenza quella mattina da Cadice, contava 17 unità, di
cui 14 caravelle e 3 navi più grosse da carico. Quindici di tali navi erano
attrezzate a vele quadre e due soltanto a vele latine. Nave Capitana era la
Maria Galante. Su di essa aveva preso imbarco l'Ammiraglio, nonostante
che fosse la nave meno veloce della Bottiglia e, forse, l'aveva prescelta con
intenzione, affinchè tutte le altre navi regolassero la propria velocità su
quella della nave ammiraglia e non si disperdessero.
Fra le caravelle, c'era ancora la vecchia, gloriosa Niiia, la quale, ben
raddobbata e ribattezzata Santa Clara, riattraversava l'Oceano.
In totale, a bordo, c'erano non meno di 1200 persone. Alcuni storici
riportano la cifra di 1500 e ciò può esser vero, perchè sulle varie navi si
erano intrufolati numerosi passeggeri clandestini. Certo che, a bordo, c'era
un po' di tutto: marinai, religiosi, uomini d'arme, agricoltori, giardinieri,
fabbri, muratori e, anche, parecchi spiantati o, meglio, nobili decaduti, i