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A Santa Cruz, dopo uno scontro armato con una canoa di cannibali, i
superstiti furono condotti prigionieri a bordo e l'Ammiraglio fece dono a
Michele da Cuneo d'una bellissima selvaggia che costui aveva catturata.
Ed è rimasto famoso l'episodio licenzioso che il Da Cuneo racconta nella
citata lettera al compatriotta Annari, per il ricorso che egli fece alla sferza
per ottenere i più soddisfacenti favori della bella!
Seguì la scoperta dell'isola di Puerto Rico, che Colombo battezzò San
Juan Bautista (S. Giovanni Battista) e che gli indigeni chiamavano Bori-
quen. Gli abitanti di quest'isola non appartenevano alla razza dei Caribi
e, anzi, ne subivano spesso le nefande razzie. Essi fabbricavano e adorna-
vano i loro alloggi con più gusto degli altri popoli con i quali gli Spagnoli
erano venuti a contatto in quelle terre.
L'Ammiraglio non si soffermò a lungo all'isola Boriquen, perchè aveva
fretta di rivedere i compagni lasciati all'Espafiola nel suo precedente viag-
gio, quindi rimise presto alla vela, toccò, il 22 novembre, il Capo Engafio,
estremità orientale dell'isola di Haiti, rivide l'ingresso del Golfo di Samanà,
da lui detto Golfo delle Frecce, passò il 25 davanti a Monte Cristo e il
giorno 27 diede fondo davanti al luogo dove aveva eretto il fortino La
Navidad.
Essendo arrivato nottetempo, l'Ammiraglio si tenne all'àncora ad una
lega circa da terra per non correre pericolo di finire sulle secche su cui era
naufragata la Santa Maria. Tutto, però, era in silenzio e, nonostante avesse
fatto sparare alcuni colpi di bombarda per segnalare il proprio arrivo, nes-
suno rispose e non si vide agitare neppure un lume.
Un triste presentimento insorse allora nell'animo dell'Ammiraglio, tanto
più che, in alcuni approdi fatti nei giorni precedenti col mezzo delle im-
barcazioni di bordo, ad una trentina di miglia avanti di giungere a La Na-
vidad, erano stati scorti dei cadaveri umani in completa putrefazione e,
perciò, non riconoscibili.
Un'ambasciata del cacicco Guacanagari, arrivata durante la notte al-
l'Ammiraglio, oltre a recargli dei doni, lo informò che alcuni degli Spa-
gnoli erano morti a causa del clima e che molti altri s'erano ritirati con le
loro donne sulle montagne dell'interno dell'isola. Ma, l'indomani, con la
luce del giorno, venuta la flotta ad ancorarsi in maggior prossimità alla
riva, il disastro apparve in tutta la sua vastità.
Del fortino, non rimanevano che alcuni ruderi bruciacchiati. Scesi gli
Spagnoli a terra, trovarono da per tutto barili sventrati e oggetti vari di
pertinenza europea, nonchè cadaveri insepolti. Vuoto era anche il pozzo,
che l'Ammiraglio aveva fatto scavare nel Forte per la raccolta e la custodia
dell'oro.