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questi, nè alcun altro del villaggio, perchè tutti s'erano ritirati verso le mon-
tagne dell'interno.

    Questo fatto confermò i sospetti che si nutrivano circa la doppiezza di
Guacanagari.

    75. La fondazione d'Isabela e del Forte S. Tommaso. - L'Ammiraglio
decideva, allora, di cercare un luogo adatto per fondarvi una città e il
7 dicembre metteva alla vela, tornando verso Levante. Se non che fu co-
stretto dal cattivo tempo a cercare rifugio in un seno della costa abbastanza
ben difeso, nei pressi di Monte Cristo. Questo luogo apparve subito molto
adatto per lo scopo perseguito e quasi additato all' Ammiraglio dalla Di-
vina Provvidenza. Ivi vennero sbarcati i coloni e le provviste, mentre i
lavori, che s'iniziarono tosto, procedettero così alacremente da appron-
tare in poco tempo tutto ciò che era indispensabile ai bisogni di quella
comunità.

    Il 6 gennaio, difatti, si potè anche celebrare la Santa Messa nella chiesa
della nuova cittadina, la quale, dal nome della Sovrana, venne battezzata
Isabela.

    Per avere notizie della misteriosa regione sassosa dell'interno di Haiti,
chiamata Cibao, e che tanto fascino aveva esercitato, fin dal primo sbarco
all'Espafiola, sulla fantasia dell' Ammiraglio, questi inviò in due direzioni
diverse Alonzo de Hojeda e Gines de Gorvalan, con numerosa scorta d'ar-
mati. Il primo doveva recarsi, propriamente, in cerca della regione di Cibao
e, il secondo, alla ricerca del regno di Saba (sic) , originario della ricca e
bella amante del re Salomone d'Israele!

    Quando, al termine delle loro ricognizioni, i due capitani sp~'gnoli tor-
narono all'Isabela, riferirono di essere stati accolti senza alcuna difficoltà
dai vari cacicchi locali, di avere trovato tracce d'oro in più d'un luogo, sia
in miniera, sia nei fiumi.

    In conseguenza di queste buone informazioni, 1'Ammiraglio avrebbe
desiderato intraprendere subito un viaggio nella regione di Cibao, ma prima
di lasciare l'Isabela pensò che era bene liberarsi di una parte, almeno, dei
malcontenti che, venuti via di Spagna con la mira del facile arricchimento,
avevano provato, oltre alla nera disillusione di non trovare dovizia d'oro
di facile raccolta, la durezza delle fatiche per contribuire alla costruzione
della cittadina e gli stenti del razionamento dei viveri. In mancanza di
risorse locali, erano le ultime scorte portate dalla Spagna le quali provve-
devano all'alimentazione della nascente colonia, scorte di pessima qualità
e di minorate quantità, a causa delle frodi dei forni tori , in pieno accordo
coi funzionari dell'Ufficio provveditore dell'armata (De Fonseca).
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