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Era quella l'isola di Colba (Cuba), la vasta isola della quale gli Indiani,
con le loro rapide canoe, in 20 giorni non riuscivano a farne il giro!
Cuba si presentava con bellissime e altissime montagne, ma non molto
lunghe, e tutto il rimanente terreno era elevato in maniera simile a quello
della Sicilia. L'Ammiraglio la battezzò Juana, dal nome del Principe eredi-
tario di Castiglia.
La mattina del 28, giorno di domenica, l'armatella entrò nella foce
di un fiume dalla bocca larghissima, a cui venne posto nome S. Salvador
e, continuando il viaggio verso Ponente, ne venne scoperto un secondo,
a cui venne imposto il nome di Rio de la Luna e, poi, un terzo, che venne
battezzato Rio de Mares (Fiume dei Mari).
Premesso che, lungo la costa, si scorgevano solo piccoli villaggi con
poche capanne sparse e nessuna grossa borgata o città, era un guaio otte-
nere informazioni e . ragguagli per le future decisioni del Capo della spe-
dizione, perchè i pochi Indiani che si scorgevano, fuggivano all'appres-
sarsi delle imbarcazioni recanti a terra gli Spagnoli.
In tal frangente non rimaneva altro da fare che chiedere le necessarie
informazioni agli Indiani tenuti a bordo delle caravelle, ma le richieste e
le relative risposte avvenivano attraverso una mimica che, più d'una volta,
s'era rivelata poco concludente, giacchè, alle stesse domande, gli Indiani
rispondevano spesso in maniera diversa e, magari, contraddittoria di come
avevano prima dato ad intendere.
U scendo dalla foce del Rio de Mares, Colombo aveva scorto verso
Nord-Ovest una sporgenza della costa tutta coperta di palme, per il che
l'aveva battezzata Capo delle Palme. Dopo aver percorso una quindicina
di leghe in quella direzione, gli Indiani di bordo fecero capire che, dietro
quel Capo, vi era un fiume e che da quel fiume a Cuba vi erano quattro
giornate di navigazione. Si doveva, dunque, intendere che Cuba non
fosse una terra o un'isola, bensì una città? Probabilmente, una delle solite
complicazioni cagionate dalla mimica!
Venne, allora, Martino Alonzo Pinzén per dire all' Ammiraglio che
gli Indiani tenuti a bordo della sua Pinta dicevano che quella terra faceva
parte d'un Continente di grande estensione e che l'oro si trovava in una
regione dell'interno ed era venuta fuori la voce Cubanakan. Era evidente
che, dopo siffatto colloquio, dovesse subentrare un nuovo orientamento
nel campo delle ipotesi e delle congetture: Cuba non era affatto un'isola,
come s'era prima ritenuto, bensì la terraferma, come ne davano chiara
dimostrazione le elevate montagne e l'estensione delle coste. Era, final-
mente, l'Asia!
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