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Le principali terre da incontrarsi lungo questo tragitto marino, da
effettuarsi in linea retta sul 41° parallelo circa, erano l'Antillia o Isola
delle Sette Città e la nobile isola di Cipan go e, precisamente, l'Antillia
a IO spazi di distanza dal meridiano di Lisbona, Cipango ad altri IO spazi
di distanza dall'Antillia e le terre orientali dove si trovavano gli aromi e
le gemme a 6 spazi di distanza da Cipango. Quest'ultima isola era de-
scritta dal cosmografo fiorentino in base alle informazioni ricavate da Il
Milione del Polo.

    Difatti, di tale isola il Toscanelli riportava che era la più fertile in
oro, margherite e gemme: ivi i templi e i palazzi reali erano coperti d'oro
solido, cosicchè conveniva recarvisi compiendo un viaggio attraverso pa-
raggi ignoti, ma, per compenso, la traversata marina per giungervi non
sarebbe stata troppo lunga.

    Ora, poichè la prima isola importante che si sarebbe dovuta incontrare
era l'Antillia e il Pinzén si maravigliava di non averla incontrata, dopo
aver percorso solo 7 spazi, corrispondenti a 35° sul parallelo delle Canarie,
di ben 14° più meridionale di quello passante per Lisbona-Azorre, vuol
dire che 'sulla Carta di Colombo, a differenza di quella del Toscanelli,
l'Antillia figurava disegnata nell'anzidetta posizione (latitudine 28° Nord
e longitudine 35° Ovest Lisbona), anzichè in latitudine 41° Nord e longi-
tudine 50° Ovest Lisbona.

    In seguito, come vedremo a suo tempo, all'approdo ad Haiti (Espafiola),
Colombo, pur avendo percorso solo 12 spazi, corrispondenti a 60° (pari a
3000 miglia) ad Occidente del meridiano di Lisbona, ritenne d'essere per-
venuto a Cipango, mentre quest'isola sulla Carta del Toscanelli risultava
collocata al termine di 20 spazi, corrispondenti a IOOO ad Occidente di
Lisbona e sempre sul parallelo passante per quest'ultima città (41° circa).

    Da queste discordanze di posizione si può concludere che la Carta la
quale servì di guida a Colombo nel suo viaggio di scoperta non era quella
del Toscanelli, bensì una Carta disegnata da lui medesimo, in base alle
proprie idee e ai propri concetti, fra i quali primeggiava quello che le
terre più ricche e più dotate dalla Natura fossero ubicate in vicinanza
della zona torrida e dell'equatore.

    Ed ora torniamo al nostro racconto.

    Verso l'imbrunire di quello stesso giorno 25 settembre, Martino Alonzo

Pinzén chiamò l'Ammiraglio e gli comunicò di avere scorto terra dalla
parte di Sud-Ovest, per il che prenotavasi per l'attribuzione del premio
reale. Tutti caddero in ginocchio ed elevarono un fervido ringraziamento
a Dio, intonando il Gloria in excelsis Dea!

    Suggestione collettiva?
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