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mane discosta d'un angolo, che lui riteneva di 5° (allora era, invece, di
3° 30', mentre oggidì è di appena 62'), sicchè talvolta si trova a Levante
e tal'altra a Ponente del meridiano dell'osservatore e fra queste due op-
poste posizioni - secondo l'Ammiraglio - correvano 10°. Inoltre, sapeva
che gli aghi delle bussole potevano essere affetti nelle loro indicazioni da
errori dipendenti dalla loro struttura (errori strumentali) e, fra questi
- così ritenevasi ,----- influiva la diversità di tempera del metallo impiegato
nella fabbricazione dell'ago, la virtù più o meno intensa delle pietre cala-
mite impiegate per calamitarli, ecc.
Colombo, quindi, conosceva la declinazione degli aghi quale fatto mec-
canico, ma ne ignorava sia la causa fisica che la produceva e che credeva
fosse dovuta a misteriose influenze astrali, alla simpatia e antipatia fra
i vari corpi dell'Universo e simili, sia le sue variazioni nel tempo e
nello spazio.
Nel Mediterraneo, egli aveva potuto soltanto osservare che gli aghi
delle bussole pendevano di circa 15°-16° verso Oriente e nulla più; perchè,
fra l'altro, nelle navigazioni mediterranee, di carattere cabotiero, si ricor-
reva di rado alla bussola, la quale, strettamente parlando, costituisce uno
strumento nautico d'altura.
Gli equipaggi della spedizione non vivevano, tuttavia, tranquilli, anche
se, per il momento, il timore dello sfalsamento degli aghi delle bussole
si fosse calmato. Essi stavano in guardia contro altre manifestazioni della
Natura, che ritenevano perniciose per la loro incolumità.
Il vento soffiava, quasi senza posa, nella medesima direzione e li spin-
geva verso Ponente, la distanza dalla terra, che avevano lasciata da circa
due settimane, cresceva ognora; gli indizi di terra vicina erano frequenti,
ma ingannevoli, perchè nessuna terra veniva in seguito incontrata; le erbe
marine continuavano in maniera incessante e, se qualche giorno scarseg-
giavano, poscia si rivedevano in maggior copia.
Che razza di mare era quello, senza nè isole nè terreferme, senza pro-
babilità di venti per tornare a casa propria; con tanta erba che, aumen-
tando ancor più in quantità, poteva impedire il corso dei navigli, impri-
gionandoli con i propri intricati ammassi?
Ben diversi erano, invece, i pensieri dell'Ammiraglio. Le varie mani-
festazioni naturali - lo scarto dell'ago magnetico in banda opposta a
quella nota, la comparsa del grande banco di fuchi natanti, la maggior
trasparenza dell'aria, il raddolcirsi della temperatura, la delizia dei mattini