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Schema di planisfero
disegnato da Cristoforo
Colombo anteriormente
al 1492•
(Siviglia, Biblioteca Colorn-
bina).
preoccupati senza dirne la ragione. Saputolo, 1'Ammiraglio - il quale da
vari giorni aveva già osservato qualcosa al riguardo - rispose che non
c'era affatto da impaurirsi per simili cose, che era un fatto spiegabilissimo
e, frattanto, consigliava loro di tornare a rilevare la Polare sul far del
mattino.
In quel tempo, i rilevamenti della Polare per la verifica delle bussole.
si prendevano col pittoresco gesto che i marinai definivano la benedizione
del pilota. Il pilota, avendo davanti a sè la bussola, trinciava più volte
verticalmente l'aria col braccio destro disteso e con la palma della mano
disposta in senso verticale. Quel gesto serviva per individuare il piano ver-
ticale passante per l'occhio dell'osservatore, per il centro della bussola e
per l'astro.
I piloti dell'armatella tornarono a rilevare la Polare sul far del mattino
e trovarono che gli aghi colpivano giusto. L'Ammiraglio spiegò che la
causa del fenomeno era d'attribuire alla Stella, la quale si muove, mentre
gli aghi rimangono fissi.
Quell'espediente riuscì, per il momento, a dissipare le preoccupazioni
dell'equipaggio, perchè solo una pronta spiegazione, data da persona che
asseriva d'essere a conoscenza del fenomeno, poteva riuscire efficace ed
avere buon gioco sul pavido animo dei marinai e sulla scarsa cultura
astronomica dei piloti. Che Colombo credesse, o non credesse, nel proprio
intimo a quanto asseriva, non lo sappiamo, ma dai tentativi fatti in e-
guito per spiegare lo stesso fenomeno, dobbiamo inferire che, lì per lì, non
ne fosse pienamente convinto. Per il momento, però, la sua spiegazione
era stata accettata e fors' anche trovata plausibile, e ciò bastava!
Il Nostro, a differenza degli altri comandanti suoi subordinati, sapeva
che la Polare non occupa il posto preciso del polo del mondo, ma ne ri-