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Lo sbarco di Colombo a Guanahani.
Incisione di Th. de Bry, 1595 (Parigi, Biblioteca Nazionale).
Il detto marinaio della Pinta, al ritorno in patria, contestò all' Ammi-
raglio il premio reale per il primo avvistamento della nuova terra. Invero,
aveva dapprima creduto che l'Ammiraglio se lo fosse aggiudicato da sè,
privandone ingiustamente lui, che riteneva di averne pieno diritto, ma
quando apprese che l'attribuzione l'avevano fatta i Reali con cedola del
23 maggio I493, perchè era stato l'Ammiraglio dal cassero della Santa
Maria a cogliere, quattro ore prima di lui, la certezza della nuova terra
con la vista del lume, allora si convinse che a questo mondo non ci fosse
affatto giustizia e, indispettitosi, emigrò nel vicino Marocco e si fece rnus-
sulmano! Così la tradizione popolare!
Dunque, la terra giaceva, ormai, a circa due leghe di distanza, per il
che l'Ammiraglio ordinò, dapprima, di procedere lentamente con parte
delle vele serrate e, poscia, di mettere in panna. È molto probabile, anzi,
che, da quel marinaio esperto e prudente che egli era, avesse comandato
a ciascuna nave di stare alla fonda al largo, ormeggiando si alla ruota
sopra un sola àncora, e ciò per evitare che un eventuale scarroccio spin-
. gesse le navi incontro a ignorati pericoli della costa.
Era il venerdì I2 ottobre I492, ed anche questa volta la giornata del
venerdì era stata per il cattolicissimo Colombo di fausto presagio!
Al sorgere del sole la terra si presentò in tutta la sua verginale bellezza!
Era un'isola, non molto grande, piana e senza montagne, ma ricca d'al-
beri molto verdi e di bellissime acque, ch'era un vero piacere a rimirarla.
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