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Il porto era separato dal mare esterno da due penisolette, di cui una,
con un breve taglio, poteva trasformarsi in isola, se mai Sl fosse venuti
nella determinazione di costruirvi un fortilizio.

    L'esplorazione venne poi abbandonata, sia perchè i marinar erano
affaticati e stanchi dal vogare, sia perchè l'Ammiraglio riconobbe che
quella non era la terra che cercava. Si limitò, prima di tornare a bordo, a
prelevare sette Indiani per fargli da guida nel rimanente della navigazione
in quei paraggi e si proponeva di condurseli dietro in Spagna, per fare
apprendere loro la lingua e servirsene nei futuri viaggi quali interpreti.

    Partì, dunque, nel pomeriggio della domenica da Guanahani per re-
carsi ad altra isola distante circa 7 leghe nella direzione di Sud-Ovest e,
durante la sua vita, non vi fece mai più ritorno. È, invece, molto proba-
bile che vi sia ritornato Vicente Yanez Pinzén, il capitano della Niiia,
con una sua spedizione condotta intorno al 1500 nei mari di quelle Indie
occidentali, come pure che, fra le isole delle Lucaye, sia passato il nostro
Vespucci, il quale faceva parte della spedizione dell'Hojeda, su per giù
nella stessa epoca del Pinzén, e che vi avrebbe prelevato 232 schiavi.

    È, invece, storicamente accertato che a Guanahani approdò nel marzo
1513 la spedizione di Juan Ponce de Léon, che aveva con sè il rinomato
pilota Antonio de Alaminos, e che pochi giorni dopo, la Domenica delle
Palme 20 marzo, doveva scoprire la Penisola della Florida.

    Poi, queste isole, tutt'altro che ricche, perchè da Madre Natura non
avevano avuto filoni d'oro, spopolate dei miti nativi, tradotti in schiavitù,
furono quasi del tutto dimenticate e, nei secoli successivi, divennero covi
di filibustieri, per cui col mutare e rimutare dei nomi loro imposti dai
poco desiderabili occupanti, si perdette la nozione della loro precisa iden-
tità, e si può dire che, per lungo tempo, gli storici della Geografia vaga-
rono da una all'altra delle isole esteriori del gruppo nel tentativo d'iden-
tificare la San Salvador di Colombo.

    La questione potè avere un'impostazione meno vaga allorchè venne
rinvenuto nel 1791 fra le carte degli Archivi dei Duchi d'Infantado e di
Veragua - discendenti in linea femminile dallo Scopritore - la copia
del Giornale di bordo colombiano, eseguita dal Las Casas, perchè esso
forni le caratteristiche dell'isola rilevate dal Grande Navigatore.

    Occorse, però, un altro secolo ancora per giungere a conclusioni ben
fondate, il cui merito spettò al geografo inglese sir Clements R. Markham.

    Il Markham, nel 1889, dopo avere esaminato tutte le ipotesi avanzate
dai suoi predecessori, concluse che, per la identificazione di San Salvador,
si poteva accreditare l'ipotesi dello storico Mufioz (1793). In precedenza,
s'era creduto di ravvisare Guanahani nella vicina isola di Cat, o in Sa-
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