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dei Tsines (Cina); le terre oceaniche al di là dei limiti dell'Orbe noto, va-
ticinate dal filosofo stoico dell'età imperiale romana, Lucio Anneo Sèneca;
l'alter orbis della Chorographia di Pomponio Mela (I sec. d. C.); le quatuor
insulae di Macrobio (v sec. d. C.), il quale riprendeva una concezione già
elaborata da Cratete; per finire alla cintura periferica dell'Oceano, im-
maginata nella stranissima Topographia Christiana del mercante o mo-
naco bizantino Costantino cl' Antiochia, più noto sotto il nome di Cosmas
Indicopleuste (VI sec. d. C.).
Alle versioni mitiche e leggendarie, nonchè alle bizzarrie dei letterati,
dei filosofi e dei geografi dell'antichità e dell'Alto Medio Evo, fanno se-
guito quelle di altri ingegni, da noi meno lontani nel tempo, i quali, do-
minati dal concetto allora non ancora tramontato, che le acque occupas-
sero la settima parte soltanto della superficie del nostro globo, hanno,
con volo del tutto lirico, divinato, prima che ciò fosse accertato dall'espe-
rienza, l'esistenza di terre poste al di là dei limiti del mondo conosciuto.
Così, per esempio, i nostri poeti degli ultimi secoli del Medio Evo,
Fazio degli Uberti (1310-1367), nipote del grande Farinata ricordato da
Dante, e Luigi Pulci (1432-1484), i quali, rispettivamente, ne Il Dittamondo
e nel Morgante maggiore, non tralasciarono l'accenno a terre situate fuori
lo Stretto, nell'altro emisfero.
Dal canto suo, la Cartografia nautica dei secoli XIV e XV continuava a
riempire gli spazi vuoti dei Mari Tenebroso e Indiano, col riporto di terre
fantastiche, sia per la loro giacitura, come per i nomi loro assegnati.
E così, nonostante che, sulle tracce d'antiche memorie, molte terre
atlantiche perdute di conoscenza fossero state ritrovate (Canarie, Madera,
Azorre) e altre fossero state recentemente scoperte (Isole Capo Verde),
anche nelle Mappe dei migliori cartografi del tempo - Battista Beccario,
Andrea Bianco, Bartolomeo Pareto, Fra' Mauro converso camaldolese, Gra-
zioso Benincasa, ecc. - si continuavano a segnare le leggendarie isole del
Santo Vescovo irlandese (San Brandano), di Man Satanaxio, di Antillia o
delle Sette Città, di Roylla o Royllo, di Salvaga o Salvaza, di Bracia o
Brasil, di Maida, ecc.
6. La traversata dell' Atlantico secondo le teorie del cosmografo To-
scanelli. - Un potente contributo circa il superamento della barriera ocea-
nica fu fornito nel secolo xv dalla cultura scientifica e dalla genialità della
Nostra Stirpe, contributo che, fra l'altro, doveva restare incompreso da
parte del popolo che, più d'ogni altro, era allora inteso all'opra degli sco-
primenti, cioè dei Portoghesi. Era scritto, che non dovesse spettare a co-
storo il merito di rivelare il secreto secolare dell'Oceano!