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mente ritenuto eguale a quello italiano del secolo xv - che oggi equivar-
rebbe a metri lineari 1480 - per cui traducendo per migliore intelligenza
in cifra odierna le misure terrestri sulle quali egli operava, la circonfe-
renza equatoriale risultava di miglia 20.400 x I.480=m. 30.192.000, men-
tre tale perimetro, secondo le misure più recenti, ascende a m. 40.07°.368,
con un errore di circa IO milioni di metri. Il che rende palese quanto,
nella concezione del Toscanelli, la figura del solido terrestre risultasse no-
tevolmente impicciolita, mentre, secondo le valutazioni arabe, si sarebbe
ottenuta una cifra leggermente superiore alla vera (m. 40.249.200, con un
errore in eccesso di m. 178.932 sulla cifra reale).
Toscanelli confermò, inoltre, le ipotesi di Strabone, di Mela, di Plinio
e di Sèneca circa l'esistenza d'uno stesso mare bagnante le coste occiden-
tali dell'Iberia e quelle orientali dell'Asia e la possibilità di percorrerlo
liberamente, opponendosi, in tal guisa, alle congetture della Geografia to-
lemaica, la quale, facendo dell'Oceano Indiano un mare chiuso, non ren-
deva l'India delle spezie accessibile a navigatori con provenienza dall'Eu-
ropa per via occidentale.
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Carta 245 B del codice
di Paolo dal Pozzo
Toscanelli.
Firenze, Biblioteca Na-
zionale).
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2 - BIGNARDELLI.
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