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Questa, dunque, sarebbe stata la via più comoda e più breve da se-
guirsi!

    Il disegno del grande cosmografo fiorentino rappresentava un concetto
rivoluzionario, ma geniale, degno della mentalità della Stirpe da cui sor-
tiva l'eletto figlio che l'aveva concepito, mentre doveva destare risonanze
profonde nella mente di quell'altro Grande Italiano, di cui stiamo per
occuparCl.

Abbiamo definito rivoluzionario il progetto del Toscanelli, perchè esso
tendeva a sovvertire la direzione d'un moto il quale, l'abbiamo già detto,
datava da circa un secolo per pervenire all'India dalla parte del Sud. Ma,
se è proprio delle idee ardite e geniali d'essere circondate, al loro primo
apparire, dalla massima incomprensione e, talvolta, dalla beffa e dallo
scherno, i tempi, ormai, si palesavano maturi per l'atteso evento: il rag-
giungimento diretto dell'India delle spezie e degli aromi, anche per la via
dell'Occidente, attraverso il Mare Tenebroso.

    Certo che il progetto del Toscanelli, esposto in una lettera privata
indirizzata ad un personaggio della Corte portoghese (v. n. 36), capitò in
un ambiente che, pur essendo favorevole alle imprese marittime d'esplo-
razione e scoperta, si mostrò .,.- per beffa atroce del Destino - comple-
tamente incapace di studiarlo e d'intenderlo. Forse, se al tempo in cui il
T oscanelli lo varava fosse giunto a conoscenza del pubblico, avrebbe po-
tuto stimolare qualcuno, per naturale tendenza più ardimentoso ed esperto
degli altri, ad uscire dalla folla anonima in cui si trovava immerso, per
tentare, con successo - audaces fortuna adjuvat - la rischiosa impresa.
Il che doveva, più tardi, avverarsi con Cristoforo Colombo, il quale aveva
già concepito un'impresa del genere, allorchè ebbe contezza del progetto
del T oscanelli.

E se abbiamo fatto cenno, in questa sede introduttiva, della conce-
zione toscanelliana, gli è stato solo per porre in rilievo che, nella seconda
metà del secolo xv, il problema d'una traversata atlantica era tornato, de-
bitamente sviluppato, nella considerazione da parte degli scienziati del-
l’epoca e, per lo meno in teoria, veniva ritenuto impresa di possibilissima
attuazione.

    Osserviamo, per incidenza, sul riguardo della diffusione degli argo-
menti culturali, che in questa medesima metà del secolo xv si ebbe il pre-
zioso contributo d'una fresca invenzione - la stampa (1454) - la cui
portata diffusiva superò in efficacia quella che si poteva raggiungere me-
diante le lezioni scolastiche o le lettere private, e ciò è evidente, per il nu-
mero stragrande di lettori che poteva interessare.
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