Page 75 - SCIENZA IN CITTA'
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82 dispensabile per la svolta che stavano pren- dei brani più significativi.
dendo le ricerche.                             "Con gli altri fisici di Roma Fermi si mise a
Il biennio 1934-35 fu senz'altro quello in cui bombardare sistematicamente tutti gli ele-
la "scuola romana" raggiunse l'apice della     menti, dal più leggero al più pesante. I più
sua produttività scientifica. Fermi scoprì la leggeri non reagivano, ma a cominciare dal
"teoria del decadimento beta" con la quale     fluoro quasi tutti diventavano radioattivi. I
veniva per la prima volta presentata un
                                               fisici erano eccitati da questi loro esperi-
nuovo tipo di forza fondamentale della na- menti. Ne parlavano la domenica quando si
tura, l'interazione debole. Per sottolineare   andava a fare le gite, e così cominciai a se-
quanto sia stata basilare e duratura questa
                                               guire quel che si faceva all'Istituto di Fisi-
scoperta basterà ricordare che mezzo seco- ca. Quando non capivo facevo domande a
lo dopo, nel 1984, l'italiano Carlo Rubbia è Edoardo Amaldi che era il più giovane e
stato insignito del premio Nobel per la fisi- non si dava arie. Fermi e Rasetti mi avreb-
ca per aver scoperto i portatori dell'intera-  bero preso in giro se avessi fatto delle do-
zione debole di Fermi, i cosiddetti "bosoni mande stupide.
vettoriali intermedi".                         "Quando arrivarono all'uranio trovarono
Poi, sulla scia della scoperta della radioatti- che si comportava diversamente dagli altri
vità artificiale provocata da particelle alfa  elementi e non riuscivano a capire che cosa
(particelle positive consistenti in nuclei di
                                               succedesse. Erano pionieri: le tecniche e gli
elio), fatta dai coniugi Irène Curie e Frédé- strumenti per questo tipo di ricerche non
ric Joliot, il gruppo si tuffò in questo filone erano ancora sviluppati; producevano
di esperimenti. L'idea di Fermi era che i      quantità minime di sostanze radioattive, a
neutroni (particelle neutre) fossero dei
proiettili più efficaci per bombardare i nu-   volte pochi atomi; ed era talvolta quasi im-
                                               possibile separare chimicamente l'elemen-
clei degli elementi e che grazie ad essi si po- to radioattivo prodotto e la sostanza ma-
tesse produrre una radioattività ancora più    dre.
intensa. E così fece. "Seguì un periodo di
vere scoperte quasi settimanali - racconta     "Per certe considerazioni teoriche e per l'a-
                                               nalogia col comportamento di altre sostan-
Segrè - cui tutto il gruppo di Roma ebbe la ze, pensarono di aver prodotto un nuovo
ventura di partecipare. Prima trovammo         elemento, di numero atomico 93; d'altra
molte nuove sostanze radioattive, anzi è
probabile che il nostro gruppo sia stato       parte Fermi si rendeva conto che né lui né il
                                               suo gruppo di collaboratori, cui si era ag-
quello che ne ha scoperto il massimo nume- giunto il chimico Oscar D'Agostino, erano
ro." in grado a quel tempo di chiarire il mistero.
Le sorgenti di neutroni vennero preparate      Per cui non comunicarono alle riviste scien-
dagli stessi giovani ricercatori mescolando tifiche la scoperta dell'elemento 93.
polvere di berillo con l'elemento radioatti-   "Ma il direttore dell'Istituto di Fisica, il
vo radon, procurato da Giulio Cesare Tra-
bacchi, un tempo assistente di Corbino e       professor Orso Mario Corbino, ne fece l'an-
                                               nunzio, come di cosa sicura, a una riunione
poi direttore del Laboratorio di Fisica del-   dell' Accademia dei Lincei a cui erano pre-
!'Istituto di Sanità. Ma a questo punto è
                                               senti il re e la regina. Corbino aveva un'e-
meglio cedere la parola a Laura Fermi. Chi norme fiducia nei suoi ragazzi, il gruppo di
scrive ha avuto la fortuna di ascoltarla nel   fisici di cui i più vecchi non avevano ancora
1974, in una tiepida sera di luglio a Erice,
mentre rievocava quelle esaltanti espe-        compiuto i 33 anni. I giornalisti presero
                                               fuoco all'idea della creazione, in un labora-
rienze ai partecipanti della Scuola di fisica torio, di un elemento che prima non esiste-
subnucleare, e di raccogliere il testo inte-   va. La notizia si sparse nel mondo scientifi-
grale della sua conferenza. Eccone alcuni
                                               co di molti Paesi a mezzo della stampa quo-
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