Page 72 - SCIENZA IN CITTA'
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va il talento dello scienziato, ma probabil-     applicazioni più facili - ricorda Segrè -, cer-
mente si era dedicato troppo alla politica       cavamo di orientarci in quello che allora ci
per poterne raccogliere i frutti in prima        sembrava un labirinto". "Il ritmo del lavoro
persona, decise di impegnarsi per rilancia-      e dello studio - aggiunge Amaldi - era altis-
re le sorti della fisica italiana. Dopo aver     simo ma l'atmosfera era sempre serena, co-
piazzato due maestri come Fermi e Rasetti        me di persone impegnate al massimo in un
in due posti chiave, Corbino pensò che era       gioco difficile ma di loro scelta e quindi gra-
giunto il momento di reclutare gli allievi       devole".
della futura "scuola".                           Emilio Segrè si laureò nel luglio del 1928,
Nel giugno del 1927 Orso Mario Corbino,          Amaldi e Majorana esattamente un anno
nel corso di una delle sue lezioni di fisica     dopo. Ora che gli allievi avevano concluso il
sperimentale per ingegneri, lanciò un vero       corso di studi universitari bisognava pen-
e proprio appello ai suoi studenti: "Nella si-   sare a completare la loro preparazione. E
tuazione di fermento di idee che esiste in       così i componenti del gruppo furono sguin-
tutta Europa nel campo della fisica e con la     zagliati nei migliori istituti e laboratori del
nomima di Fermi a professore a Roma -            mondo: Segrè ad Amsterdam, nel laborato-
disse - si apre un periodo eccezionale per       rio di Zeeman. Amaldi a Lipsia nell'Istituto
giovani sufficientemente dotati e disposti a     di Debye. Anche uno dei maestri, Rasetti,
intraprendere uno sforzo non comune di           era all'estero, al prestigioso California In-
studio, di lavoro teorico e sperimentale".       stitute of Technology, nel laboratorio di
Quello di Corbino era un invito esplicito, ri-   Millikan.
volto agli studenti più bravi e sensibili alle   Non è per pedanteria che ci soffermiamo su
tematiche della fisica, a passare dalla Fa-      questi particolari, ma per sottolineare co-
coltà di Ingegneria al corso di laurea di Fi-    me l'intenzione di costruire una scuola di fi-
sica della Facoltà di Scienze: Edoardo           sica competente e aggiornata fosse perse-
Amaldi, Emilio Segrè ed Ettore Majorana          guita con metodo e determinazione. In que-
lo raccolsero con entusiasmo a poca distan-      sto senso è stato più volte sottolineato il
za di tempo l'uno dall'altro. Si costituiva co-  ruolo determinante di Orso Mario Corbino
sì il primo nucleo di allievi della "scuola ro-  che, grazie alla sua indiscussa autorità, alle
mana" di fisica. Segrè e Amaldi furono           sue ottime relazioni pubbliche e alla sua in-
messi a lavorare sotto la guida di Rasetti       fluenza politica riusciva ad assicurare alla
nel campo sperimentale (spettroscopia ato-       scuola di Fermi finanziamenti, strumenta-
mica e molecolare). Majorana passava gior-       zioni e borse di studio indispensabili per far
nate intere in biblioteca - un lavoro più con-   crescere la qualità del gruppo.
sono al suo carattere introverso - letteral-     Ma Corbino non era solamente un direttore
mente divorando i più importanti lavori          dalle elevate doti manageriali, come si di-
teorici dell'epoca. Ogni sera Fermi riuniva i    rebbe oggi; era soprattutto uno scienziato
suoi allievi e impartiva loro una lezione su     attento agli sviluppi più promettenti della
un diverso argomento di fisica moderna:          fisica. Proprio in quel 1929 che vedeva i
spesso li metteva al corrente di un lavoro       componenti della "scuola romana" impe-
che stava per completare. Il soggetto prin-      gnati nei migliori centri di fisica del mondo
cipale di queste "lezioni private" era la        Corbino si rese conto, prima di molti altri,
meccanica quantistica, la seconda grande         che la ricerca di frontiera in fisica si stava
rivoluzione della fisica di questo secolo do-    spostando dall'atomo al nucleo. In un di-
po la relatività di Einstein, che spiega le re-  scorso considerato profetico disse: "La sola
lazioni fra energia e quantità di moto da un     possibilità di nuove grandi scoperte di fisi-
lato, tempo e spazio dall'altro.                 ca risiede perciò nella eventualità che si rie-
"Ne imparavamo i concetti principali e le        sca a modificare il nucleo interno dell'a o-
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