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Alle basi della materia

74 La scuola di fisica romana                  storico incontro: "Quando Fermi uscì dallo
La mattina del 28 ottobre 1922 un giovanis- studio del direttore io vi entrai. Il direttore
simo laureato in fisica della Scuola Normale mi disse che quel giovane sarebbe venuto
di Pisa si presentò all'Istituto di Fisica del- un giorno a lavorare all'Istituto e mi dichia-
l'Università di Roma in via Panisperna e       rò: Quel giovane sa più fisica di me. In se-
chiese di parlare col direttore Orso Mario
                                               guito gli riferii che avevo sentito voci di
Corbino (1876-1937). Quel giovane, Enrico vecchi fisici non molto favorevoli alle teorie
Fermi, sebbene appena ventenne, era già        di Fermi. 'Caro Lodovico - mi rispose - so-
noto nell'ambiente scientifico romano. La
                                               no contrari perché non le capiscono. lo so-
sua fama di eccezionale studente a Pisa gli no, invece, del parere che la fisica futura
aveva schiuso le porte dei maggiori mate-      sarà principalmente quella dell'atomo'."
matici della capitale come Guido Castel-
nuovo, Tullio Levi-Civita e Federico En-       Anche Fermi, dal canto suo, riportò una ec-
                                               cellente impressione di Corbino, come rife-
riques; la sua conoscenza delle teorie più     risce in un breve racconto scritto di suo pu-
nuove lo qualificava come un innovatore.
                                               gno: "lo avevo allora venti anni e il Corbino
Fermi a Roma era alla ricerca di opportuni- quarantasei; era senatore, era stato già mi-
tà di lavoro per intraprendere la carriera di nistro della Pubblica Istruzione ed era,
ricercatore e per questo ora si presentava a inoltre, universalmente noto come una del-
Corbino, del quale erano note la lungimi-      le personalità più eminenti nel campo degli
ranza e la buona disposizione verso i giova- studi. Fu perciò con una spiegabile tituban-
ni talenti.                                    za che mi presentai a lui: ma la titubanza
Il cavalier Lodovico Zanchi, factotum del
direttore dell'Istituto, ha rievocato così lo  sparì subito di fronte al modo insieme cor-
                                               diale e interessante con cui egli prese a di-
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