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ne delle Indie occidentali, e vi sono buone ragioni per rite-      pon
nere che questo ciclone sia stato particolarmente violento. A      par
giudicare dalla distanza della flotta di Colombo dall'epicen-      no
tro della perturbazione, possiamo ipotizzare che le navi ven-      vis
nero investite da un vento di velocità poco inferiore a ottanta    cos
miglia orarie (forza 12 sulla scala di Beaufort, un vento a        una
cui, secondo il manuale di navigazione Bowditch, « nessuna         pro
velatura può resistere»). Le tre caravelle più piccole ebbero      est
le gomene delle ancore divelte e furono trascinate in alto         ma
mare, ma grazie a ottime manovre - sulla Bermuda era Bar-          Qu
tolomeo Colombo ad avere la responsabilità del governo,            go
dal momento che il capitano Porras si era rifugiato in cuccet-
ta - riuscirono a cavarsela con danni superficiali. L'ammira-      rò,
glio fece rinforzare le gomene della Capitana con tutta la mi-     ave
nuteria di ferro disponibile, e l'espediente permise alla nave     gal
di resistere alla furia degli elementi. Sulla faccenda abbiamo     del
un amaro commento di Colombo, contenuto in una lettera             di
scritta in patria: «Quale uomo mai, a eccezione forse di           bir
Giobbe, non sarebbe morto di disperazione trovandosi nelle         jica
mie condizioni, allorché cercando con un tempo simile ripa-        vat
.ro per il figlio, il fratello, i compagni di bordo e la mia per-  tan
sona, mi vidi proibito l'accesso a quella terra e a quel porto     in
che io stesso, per volontà di Dio e con faticoso periglio, ave-    for
vo procurato alla gloria della Spagna! »                           uff

   Per volontà di Dio e superando mille perigli le navi di         gli
Colombo scamparono alla brutta avventura e, come stabili-          sor
to prima dello scatenarsi dell'uragano, si ritrovarono tutte       ric
sane e salve a Puerto Viejo de Azua, cinquanta miglia più a        diz
ovest. Ognuno temeva di non rivedere più le altre navi della       ove
flotta, ma come per miracolo riuscirono tutte a sfruttare la       via
brezza di sud-est che seguì il ciclone e ad arrivare, domeni-      del
ca 3 luglio, a breve distanza l'una dall 'altra, in quel piccolo   ste
porto riparato. Colombo e i suoi comandanti non avrebbero          vin
potuto condursi meglio nemmeno se avessero avuto la pos-
sibilità di avere via radio notizie sull'avvicinarsi della per-
turbazione: le uniche perdite di rilievo si riducevano infatti
a una lancia e tre ancore.
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