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Nei casi dianzi previsti, lo storico, per evitare soluzioni di continuità
cronologica, potrebbe ricostruire con ipotesi logiche i tempi in cui la infor-
mazione documentata è manchevole, ma ciò solo quando avvenimenti
di data posteriore venissero ad avvalorarle. È, senza dubbio, un lavoro di
intarsio storico, che rivela la paziente abilità dello scrittore, interamente
dedito alla ricerca della verità, ma non offre le medesime garanzie di
rispondenza storica, quale può esser data da una prova documentaria
autentica.

    Al contrario, nel periodo successivo, tutto è chiaro, sicuro e, in no-
tevole misura, documentato. E si comprende di leggeri la ragione di ciò.
Finchè Colombo fu un modesto artigiano lanaiuolo o un oscuro navi-
gante, le notizie della sua vita, priva d'interesse per il pubblico, non
potevano invogliare a conoscerla e, di conseguenza, non se ne faceva
oggetto d'indagine, di nota, o di particolare ricerca. E quando, in seguito,
balzando fuori dalla folla anonima degli uomini oscuri, divenne un per-
sonaggio storico di grandissimo rilievo ed ascese ai fastigi della gloria,
di fronte all'altezzoso disprezzo dei nobili spagnoli d'antica razza, il Pro-
tagonista della Grande Avventura dovette contribuire nel lasciare nel-
l'ombra più fitta le origini della propria famiglia e le vicende della sua
vita giovanile, perchè, tutto sommato, aveva il proprio tornaconto nel farlo.

    Ciò che, invece, si riferiva al tempo corrente era largamente cono-
sciuto, annotato e documentato, oltre che da scritti di varia indole, come
lettere autografe, ricevute, decreti ed ordinanze reali, relazioni e rapporti
diversi, testamenti, mappe geografiche, ecc., anche dalle testimonianze
coeve, invero, non sempre concordi. Sicchè dall'epoca in cui Colombo,
emulo più fortunato dell'Ulisse dantesco, s'accinge all'intrapresa del folle
volo, la sua biografia corre sul binario rettilineo dell'informazione storica
e qualche inesattezza proviene solo dal fatto d'essere andato smarrito o
distrutto il documento che ricordava l'avvenimento.

    Nei quattro secoli e mezzo trascorsi dopo la morte di Cristoforo Co-
lombo, le cose peggiorarono.

    Il patriottismo più intransigente e malinteso di taluni storici stranieri,
con argomenti falsi o con appigli inconsistenti, alimentò questioni intese
ad attribuire alla propria nazione la gloria di avergli dato i natali e, quasi
ciò non bastasse, altri storici di casa nostra s'impegnarono in una gara di
carattere campanilista, perchè il medesimo avvenimento venne conteso fra
località diverse del nostro medesimo Paese.

    Il proposito d'esaltarne maggiormente le virtù ed i meriti, intervenne,
per altre vie, con l'interpolazione nella sua biografia d'imprese non rispon-
denti a verità e che, solo nell'intenzione degli inventori, potevano mo-
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