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giovane Cristoforo contava appena 25 anni, e poichè il di lui fratello Bar-
tolomeo, qui sopra ricordato, era minore di dieci anni, è completamente
fantastico sostenere che un quindicenne potesse trovarsi da tempo stabilito
in quella nazione straniera, così lontano dalla propria famiglia, ed essere,
inoltre, rinomato nell' Arte cartografica!

    Vero è che lo storico Senarega, citando il suo concittadino Gallo, lo
designa nei riguardi di Colombo quale autore bene informato, ma bisogna
tener presente che il Gallo era, propriamente, amico e vicino di villa con i
Colombo di Quinto, collaterali del Nostro e, sebbene fosse stato in seguito
in relazione epistolare con quest'ultimo, non poteva conoscere tutti i par-
ticolari della di lui vita, trascorsa in buona parte all'estero, perchè Cristo-
foro, lasciata la Liguria nel 1476, vi tornò per qualche giorno nell'agosto
1479 e poi mai più.

    Forse sarebbe più logico e verosimile capovolgere l'informazione ed
ammettere che Cristoforo, una volta stabilitosi a Lisbona - e ne vedremo
tosto le probabili ragioni che lo avrebbero consigliato a decidere in tale
senso - abbia, in seguito, non subito, richiamato il fratello minore e lo
abbia avviato nel disegno delle Carte e dei Mappamondi, occupazione,
questa, per la quale - secondo la tradizione - il Nostro avrebbe avuto
naturale tendenza.

    Abbiamo sottolineato che il richiamo a Lisbona di Bartolomeo, da
parte di Cristoforo, non sarebbe avvenuto subito dopo il suo insediamento
colà, perchè un Atto stipulato presso il notaio Ansaldo Basso di Savona ci
prova che il 16 giugno 1480 Bartolomeo Colombo era ancora in quella città.

    Ad ogni modo, le informazioni dei due storici liguri, logicamente
interpretate e debitamente inquadrate nel loro esatto ordine cronologico,
diverrebbero verosimili, se non vere al cento per cento, perchè conferme-
rebbero la contemporanea dimora, per un certo tempo, dei due fratelli a
Lisbona.

    IO. Il Portogallo è il paese più desiderabile per un marinaio ardito. :-
Appena giunto a Lisbona, Cristoforo Colombo, privo d'ogni cosa, avrà,
probabilmente ricevuto aiuti, dapprima, da qualcuno dei numerosi conna-
zionali (banchieri, uomini di mare, armatori, agenti commerciali e mer-
canti) colà residenti e, più tardi, dai Commissari D'Oria e Dinegro, inviati
- come già accennato - dalla Repubblica di Genova per i provvedimenti
più urgenti richiesti dal doloroso incidente, ma non risulta che il nostro
giovane naufrago abbia chiesto di rimpatriare o di proseguire l'interrotto
viaggio, anzi, devesi pensare il contrario, dal momento che lo vediamo
eleggere la propria stabile dimora in quella città.

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