Page 306 - merged
P. 306

tura posta più verso Levante, dallo Scopritore battezzata di Santa Gloria
(oggi, St. Ann Bay), dove furono fatte arenare presso alcuni banchi di
sabbia della Caleta, oggi chiamata di Don Cristobal.

    E qui ha luogo l'inizio d'una nuova odissea!

     L'Ammiraglio era scontento, profondamente scontento, del risultato
di questo suo quarto viaggio, e ciò per il mancato ritrovamento del pas-
saggio al Mare del Sud e, con rassegnazione, aveva concluso che, proba-
bilmente, il passaggio in questione doveva giacere a Sud della terraferma
che aveva scoperto nel suo precedente viaggio alla Terra di Paria.

     Quest'ipotesi, ormai, avrebbe dovuto apparire poco ammissibile anche
a lui, se non fosse stato sempre tenacemente attaccato alle proprie idee,
giacchè, tutte le spedizioni che si erano succedute in quel settore dal I498
in poi, nulla avevano scoperto circa l'ipotetico passaggio al Mare del Sud.

     Ora, Colombo si trovava nell'insenatura di Santa Gloria senza navi,
senza viveri, con gli equipaggi ridotti per le uccisioni operate dagli In-
diani di Veragua, nonchè in buona parte ammalati e, per giunta, non
tuttì a lui ligi, perchè molti gli attribuivano la colpa dei propri patimenti
e dei patiti disagi.

     Pur tuttavia fu, suo malgrado, costretto a soggiornare nell'isola di
Giamaica dal 24 giugno I503 al 28 giugno I504, un anno intero, fra stenti
e privazioni d'ogni genere, soffrendo la fame, i patimenti per sopravvenute
malattie, i pericoli derivanti dalle rivolte degli indigeni, nonchè quelli
delle sedizioni di alcuni compagni della stessa spedizione.

     Queste, in sintesi, le vicende più salienti della nuova odissea colom-
biana! E dire che, nel forzato approdo alla Giamaica, Colombo aveva
rilevato trattarsi di un atto di misericordia usatogli dalla Divina Provvi-
denza, perchè - secondo le sue impressioni riportate al tempo della sco-
perta e della sua prima visita all'isola - era capitato in una terra ricca,
ospitale e colma d'ogni naturale splendore.

     Abbiamo riportato che le due caravelle erano state fatte arenare sopra
alcuni banchi di sabbia giacenti nel punto più interno della baia. Ivi le
due navi erano state accostate bordo contro bordo, legate insieme e puntel-
late. Gli alloggi erano stati costruiti sui rispettivi ponti di coperta, adat-
tandovi delle specie di capanne coperte di paglia. Mediante la fattiva ed
alacre opera del fido Diego Mendez, era stato possibile procurar si viveri
freschi, proprio nel momento in cui stavano per mancare del tutto e, anzi,
era stata promossa, fortunatamente, una specie di gara fra i nativi che, nei
successivi giorni, continuavano a portar cibarie ai naufraghi.

     L'Ammiraglio, giustamente, si preoccupava ora del modo in cui avrebbe
potuto far giungere alla Regina la notizia delle numerose miniere d'oro
   301   302   303   304   305   306   307   308   309   310   311