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era la vita e la vita era la luce degli uomini. E la luce risplende fra le
tenebre ... »!
La meteora arriva, passa a poche gòmene dalle navi che vengono sol-
tanto squassate dal violento ondeggiamento marino, restando peraltro in-
denni. Il miracolo è avvenuto e la figura scarna e sofferente di Colombo
sul cassero della sua navicella, fra due fanali accesi, con la spada sguainata
nella destra e il Vangelo nella sinistra, che scongiura l'incalzante meteora,
costituisce un quadro che desta grande sensazione. Potrebbe definirsi :
l'apologia della superstizione religiosa più profonda e ingenua!
Quando Dio volle, calmato si il furore delle onde e dei venti, l'Am-
miraglio potè entrare a Puerto Gordo, principalmente per concedere un
po' di riposo agli equipaggi, i quali erano veramente stremati dalle fatiche
e dagli stenti. Ma, nel riprendere successivamente la navigazione, le tem-
peste ricominciarono a tormentare l'armatella, per cui il 6 gennaio del 1503
fu necessario trovare rifugio dentro la foce del fiume detto dagli indigeni
Yebra e da Colombo battezzato Belen.
Quivi l'Ammiraglio si fermò a lungo e, nonostante che, sul principio,
la piena del fiume gli avesse cagionato un incidente navale, che poteva
tramutarsi in un completo disastro, e che nel primo mese di sosta in tale
luogo piovesse di continuo, obbligando la gente a starsene a bordo, pure
aveva fatto eseguire limitate ricognizioni dal fratello col soddisfacente ri-
sultato di apprendere che l'oro esisteva un po' da per tutto.
Gli indigeni e il loro cacicco Quibian avevano dapprincipio accolto
bene gli Spagnoli, tanto che Colombo aveva deciso di fondare in quel
luogo una colonia per accudire alla raccolta dell'oro, ma, purtroppo, l'umore
dei nativi mutò allorquando s'accorsero che gli stranieri non erano di
passaggio, ma minacciavano di stabilirvisi permanentemente. Ed allora si
vide che profittavano di tutte le occasioni in cui potevano sorprenderne
un numero limitato, isolato dal resto, per piombare loro addosso e tru-
cidarli.
L'Ammiraglio, sofferente per la malattia e gli stenti, nonchè arso dalla
febbre, un giorno in cui gli giunse notizia che gli Spagnoli scesi a terra
col fratello Bartolomeo erano assaliti da numerosi Indiani e lo stesso Bar-
tolomeo trovavasi ferito, non potendo intervenire in loro aiuto in alcun
modo, fu preso dalla disperazione e, riuscitagli vana l'invocazione di soc-
corso dei capitani di guerra dei Reali rivolta ai quattro venti dell'orizzonte,
s'abbattè stanco, angosciato ed afflitto a piè dell'albero e, gemendo, si
addormentò.
Udì, allora, una voce pietosa che lo esortava a non affliggersi e a non
perdere la Fede, ricordandogli tutti i benefici a lui in passato largiti dal
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