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scoperte in Veragua, nonchè d'essere rimasto immobilizzato, lui e i su-
perstiti della spedizione, nell'isola di Giamaica. Scrisse, pertanto, una lunga
minuziosa lettera alla Sovrana, in data del 7 luglio 1503 - documento co-
munemente conosciuto fra le fonti di storia colombiana col titolo di Let-
tera rarissima, datogli nel 1810 dal Morelli - ma rimaneva la difficoltà
più grave del recapito.
Poichè si correva il pericolo di rimanere abbandonati in quell'isola,
finendovi in maniera tragica i propri giorni, dopo avere considerato i po-
chissimi casi possibili, tutti grandemente aleatori, la mente dell' Ammiraglio
s'affissò su quello di una traversata marina fra la Giamaica e l'Espafiola,
traversata che, naturalmente, presentava grandi difficoltà di riuscita, spe-
cialmente a causa delle correnti e dei venti che vi s'incontrano, oltre che
per la natura del mezzo che avrebbe dovuto compierla. Era, però, l'unica
tentabile se si fosse trovato l'ardimentoso capace di effettuarla.
Fu Diego Mendez che, per la comune salvezza, si offrì di tentarla.
Dopo una prima prova fallita ancor prima di raggiungere l'estremità
orientale dell'isola Giamaica, i due canotti a remi, guidati dal Mendez e
da un altro amico fidato di Colombo, il genovese Bartolomeo Fieschi,
dopo un'epica traversata di 5 giorni, soffrendo soprattutto la sete sotto un
sole implacabile, approdavano all'Espafiola.
Il Mendez, da Azua, si recava subito a chiedere aiuti al Governatore
Ovando, il quale si trovava nella regione di Xaragua, occupato a reprimere
una pretesa congiura dei cacicchi, mentre il Fieschi, in attesa del risultato
della missione del Mendez, raggiungeva Santo Domingo, dove nel frat-
tempo aveva l'agio di svolgere un'attiva propaganda in favore dell'Ammi-
raglio, destando vivo interessamento per lui fra i suoi partigiani ed ammi-
ratori non del tutto immemori, malgrado il tempo trascorso.
101. La sedizione dei fratelli Porras e il ritorno della spedizione in
Spagna. - Durante l'assenza del Mendez e del Fieschi, avveniva a Santa
Gloria il fatto più disgustoso di tutto il viaggio.
I fratelli Francisco e Diego Porras, che l'Ammiraglio aveva dovuto ac-
cogliere fra i membri della spedizione per imposizione del Tesoriere Ge-
nerale di Castiglia, Don Alonzo de Morales, amante della sorella dei Porras,
la più bella donna di Siviglia nel suo tempo, stanchi di marcire in quel-
l'isola per tenere - così dicevano - compagnia ad uno straniero che,
avendo perduto il favore dei Sovrani, non poteva rimetter piede all'Espa-
fiola e doveva rimanere esiliato alla Giamaica, si ribellarono e decisero di
abbandonarlo, tentando un'avventura simile a quella del Mendez e del
Fieschi.