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S'ignorano i motivi per i quali, dalla primitiva amicizra, Colombo e
Fonseca pervennero alla più nera avversione reciproca. Certo che erano
entrambi dotati di carattere autoritario e risoluto e dovettero guastarsi al-
lorquando vennero a trovarsi in rapporti ufficiali fra di loro.

    L'occasione, poi, dei preparativi di questa spedizione non poteva essere
più appropriata per metterli a dura prova, in quanto si trovarono di fronte
un Ammiraglio volitivo, impaziente, dinamico, vero uomo d'azione, e un
burocrate impossibilitato, o sedicente impossibilitato, di soddisfare con ra-
pidità e larghezza le richieste che l'altro gli rivolgeva. Tuttavia, ciò non
è sufficiente a spiegare il fatto della inimicizia estesa anche ai fratelli e ai
figli dell' Ammiraglio, perchè, fra l'altro, le difficoltà frapposte ai Colombo
non venivano, con burocratica coerenza, frapposte anche ad altri capi di
spedizione, esempio tipico la favoritissima impresa affidata nel 1499 ad
Alonzo de Hojeda, nipote del Fonseca.

    I preparativi per l'armamento delle altre sei caravelle, a complemento
delle otto concesse, volgevano, finalmente, verso il termine, ma il Fonseca,
per ripagarsi delle punzecchiature patite durante tale periodo, meditava
una clarriorosa rappresaglia ai danni dell'Ammiraglio, tale, cioè, che, ve-
rificandosi in pubblico prima della sua partenza, ne menomasse il prestigio
col chiasso che desterebbe e con le ripercussioni che, in seguito, non
avrebbe mancato di provocare in alta sede.

    L'esecutore del criminoso piano e, nello stesso tempo, la vittima desi-
gnata, sarebbe stato, al. solito, il Briviesca e costui fu ben felice, data la
ricompensa che l'attendeva, di assumersi l'infame compito per compiacere
il suo superiore!

    Se l'Ammiraglio non reagiva alle offese che il Briviesca gli avrebbe
rivolto, restava provata la sua debolezza e la sua inettitudine a reggere una
colonia lontana, come quella dell'Espafiola, e se, invece, reagiva, ne restava
provata la violenza dei suoi modi e, implicitamente, la verità delle accuse
mossegli dai numerosi e insoddisfatti reduci d'Oltremare.

    Difatti, nel giorno dell'imbarco, nel porto di San Lucar de Barrameda,
il Briviesca offese più volte l'Ammiraglio, a terra e a bordo, sotto gli occhi
dei comandanti sottordini, degli equipaggi, della numerosa folla di spet-
tatori, nonchè dei galeotti che le carceri spagnole avevano affidato a Co-
lombo per farne strumenti di lavoro in colonia e ... redimersi.

    Naturalmente, la cosa non poteva passar liscia e restare impunita,
perchè, in simili circostanze, la mansuetudine o la clemenza sarebbero
state scambiate per codardia o per debolezza ed avrebbero potuto avere
riflessi disastrosi nella disciplina di bordo. Di conseguenza, l'Ammiraglio,
ad un nuovo oltraggio del Briviesca, senza porre più alcun indugio, lo
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