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prima, distratti dalla lotta con la Francia e, poi, da vicende della loro fa-
miglia, le preoccupazioni dell'Ammiraglio per il tardivo inizio dei prepa-
rativi della progettata nuova spedizione erano quanto mai giustificate.
Sebbene conoscesse l'elevato spirito d'iniziativa di suo fratello Barto-
lomeo, l'Adelantado, e la prontezza con la quale si cavava d'impiccio o
fronteggiava difficili situazioni, pure in questo frangente, in cui era in
gioco il rifornimento alimentare della colonia, ne misurava l'impotenza,
per eh è quello che poteva procurarsi presso gli indigeni, mentre per costoro
riusciva gravoso, era per gli Spagnoli insufficiente.
Pur nel caso in cui il raccolto del grano avesse dato risultati soddisfa-
centi, com' era apparso dagli esperimenti tentati in precedenza, sorgeva il
tragico problema della carenza della manodopera necessaria per tutte le
occorrenti operazioni, a cominciare dalla falciatura per arrivare alla rnaci-
nazione, carenza cui non potevano supplire i pochi uomini ancora devoti
ai legittimi rappresentanti del governo della colonia, uomini per giunta
malandati in salute, a causa del clima e della scarsezza di nutrizione.
L'obbligo a suo tempo imposto dall'Ammiraglio, affinchè ciascuno
provvedesse per proprio conto alla macinazione del grano spettantegli,
aveva prodotto una vera sollevazione da parte di tutti gli spiantati nobilotti,
che lo avevano seguito all'Española con ben altre mire, e che non erano
assuefatti, nè propensi ad assuefarsi, ad alcuna materiale fatica.
Abbiamo accennato che i fondi per questa spedizione venivano forniti
dalla Casa Berardi di Siviglia, specializzata nell'armamento delle spedizioni
d'Oltremare. Juanoto o Zuanoto Berardi, titolare della Ditta, era morto
nel I495 e, dal dicembre di tale anno, stava alla testa della filiale di Siviglia,
come già riportato, il fiorentino Amerigo Vespucci, agente dei Medici di
Firenze, i quali erano cointeressati nella Casa del defunto Berardi.
Ora, gli ordini per provvedere alle varie occorrenze dell'armamento
della spedizione pervenivano dalla Corte, attraverso l'Ufficio dell'Ordina-
tore Generale della Marina, con lentezza addirittura esasperante, non con
quella celerità che sarebbe stata desiderata e desiderabile, mentre, da parte
sua, il Vespucci era animato dalle migliori disposizioni per corrispondere
con la sveltezza, di cui era capace e che il caso richiedeva, come difatti
fece ogni qual volta se ne presentò l'occasione.
Il Destino volle avvicinare in questi preparativi i due grandi italiani,
Colombo e Vespucci, la cui opera, assieme a quella di tre altri figli della
Nostra Stirpe, i due Caboto e il Verazzano, ci diede la quasi completa rive-
lazione del Mondo Nuovo.
E, soprattutto, è bene togliere dall'animo di molta parte del pubblico
non bene addentro negli studi di Storia della Geografia, l'invalso pregiu-