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cercato di assicurare in tutti i modi un ottimo soggiorno ai compagni che,
parte di propria scelta, parte comandati, rimanevano nell'isola Espafiola
fino al suo ritorno dalla Spagna con una nuova spedizione.

    In totale, si trattava d'una quarantina di persone, fra le quali un me-
dico, un sarto, un carpentiere, un bombardiere e un barilaio. Il comando
lo aveva affidato a Diego de Arafia, congiuntamente a Pedro Gutierez e
a Rodrigo de Escobedo, che nominò suoi luogotenenti ed ai quali trasferì
tutti i poteri che gli erano stati concessi dai Sovrani. Lasciò loro ogni cosa
che si trovava a bordo della Santa Maria, e cioè: il residuo delle merci
varie portate dalla Spagna per servire di scambio con i prodotti degli
indigeni e per continuare la raccolta dell'oro, la provvista di pan-biscotto
e di vino per più di un anno, grano per fare la semina, molta artiglieria,
nonchè la barca della nave naufragata.

    Raccomandò ai compagni di recarsi a scoprire la miniera dell'oro,
quando lo ritenessero più opportuno, di maniera che, al suo ritorno, po-
tesse trovarne parecchio pronto per il carico, e di esplorare il terreno del-
l'isola per indicargli il sito più conveniente per la fondazione d'una città.
Oltre, poi, a ricordare loro di contribuire sempre alla propaganda della
Fede e di attirare i nativi al Cristianesimo, soprattutto con l'esempio, diede
ulteriori consigli di moderazione e prudenza, che potremmo qualificare
paterni, anzitutto, di procurare d'imparare il linguaggio degli Indiani,
per comprenderli meglio, di usare ogni riguardo al sovrano della contrada,
di evitare controversie con i suoi sudditi, di rispettare le loro donne, di
non uscir mai soli e di dormire sempre nel fortino.

    64. Il ritorno della « Finta» in squadra. ,-- Quel giorno del 2 gen-
naio 1493, l'Ammiraglio non potè partire, com'era suo divisamento, per-
chè il vento non glielo permise e neppure potè farlo il giorno seguente,
perchè erano arrivati sulla spiaggia della baia alcuni Indiani dell'interno
per vedere gli stranieri e lui sperava che recassero altro oro. Ma il mare
agitato non consentì alle barche di andarli a rilevare per condurli sulla cara-
velIa, ancorata com'essa era a qualche distanza dal litorale.

    Il marinaio spagnolo che, assieme all'Indiano, s'era recato in canoa
alla ricerca della Finta era già tornato ed aveva riferito di non averla tro-
vata, forse perchè, nel frattempo, essa era ripartita dall'ancoraggio in cui
era stata precedentemente vista.

    Appena sorto il sole del venerdì 4 gennaio, l'Ammiraglio, con la
grazia di Dio, salpò le ancore e iniziò il suo viaggio con poco vento, met-
tendo dapprima la prua a Nord-Nord-Ovest, per uscire dalla baia in
franchìa delle secche fatali, e poi a Levante.
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