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tratto neppure un grano da parte di chicchessia, e poi guidare la naviga-
zione nella difficile uscita dalla baia e lungo il nuovo tratto di costa esplo-
rato durante il giorno.

     Nonostante sapesse, per i riferimenti avuti dai marinai che il giorno
precedente s'erano recati al villaggio del cacicco, che in quel luogo si po-
teva passare in franchìa d'ogni pericolo, pur tuttavia raccomandò ai suoi
subordinati di vigilare attentamente e di chiamarlo per qualunque novità
o sorpresa che potesse presentarsi.

     Andato l'Ammiraglio a riposare - ma lui ne aveva ben d'onde - i
suoi subordinati fecero altrettanto, passando gli ordini ai minori graduati,
fino a che il timone della Santa Maria restò affidato ad un mozzo, mal-
grado l'avvertimento del Capo, il quale aveva sempre raccomandato: Mai
il timone ai fanti!

     La notte era tranquilla, ma un'insidiosa corrente costiera faceva deri-
vare la nave in maniera da portarla, molto quietamente, ad incagliare
sulle secche della baia.

     L'inesperto mozzo, il quale non aveva saputo distinguere la voce dei
frangenti, voce che i veri marinai percepiscono a distanza anche se dor-
mono, sentendo arare il timone sul fondo, cominciò a gridar forte. L'Am-
miraglio accorse subito sul ponte, prima ancora del padrone Juan de la
Cosa e degli altri, che erano andati a dormire, e resosi conto, in un batter
d'occhio, dell'accaduto, comandò di recarsi immediatamente con un bat-
tello ad affondare un'àncora dalla parte di poppa.

     Il battello venne subito approntato e partì carico di marinai, ma non
per eseguire l'ordine dato dall'Ammiraglio, bensì per fuggire verso la Niiia
che, più fortunata, stava all'àncora a circa mezza lega di disdnza, e tro-
varvi salvezza.

    Quelli della Niña li respinsero ed armarono un loro battello per cor-
rere in soccorso dell'infortunata Capitana, sulla quale l'Ammiraglio, per
alleggerirla, aveva nel frattempo fatto tagliare, ma invano, l'albero maestro.

     Non avendo affondato l'àncora dalla parte di poppa, conforme l'ordine
dato dall'Ammiraglio, la corrente continuava a sospingere vieppiù la di-
sgraziata nave sulle secche, mentre dalle sconnessure operatesi nel fasciame
dell'opera viva, entrava in abbondanza l'acqua marina, allagando le stive.
E poichè la nave poggiava ormai con l'intera chiglia e il flusso s'era già
iniziato, col decrescere della marea, la nave sbandava su di un fianco,
toccando l'acqua con la murata.

     L'Ammiraglio, vista l'impossibilità di salvare la nave, pensò di salvare
il carico e le persone. Ordinò all'intero equipaggio di trasbordare sulla
Niña e, in attesa della luce del giorno imminente per potere iniziare le

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