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di conoscere la località, non troppo lontana di dove essi stavano, in cui
ve n'era in grandissima quantità e che, pertanto, stesse tranquillo, che
gliene avrebbe fatto consegnare quanto ne desiderava!

     Queste assicurazioni rafforzavano l'Ammiraglio nelle sue supposizioni
e gli facevano osservare che il cacicco aveva ragione e che l'oro esisteva in
particolar modo a Cipango, che gli Indiani denominavano Cybao, in tanta
quantità che non ne facevano conto e, soggiungeva, che da quanto gli era
sembrato di poter capire, ce ne dovesse essere anche nella stessa provincia
di Caribata, in cui risiedeva Guacanagari.

     Quasi quasi, l'Ammiraglio cominciava ora a credere alla verità di
quell'antico proverbio popolare, il quale afferma che non tutti i mali ven-
gono per nuocere.

     Dall'infortunio della perdita della Santa Maria erano derivate tante
cose buone e promettenti, per cui esso non poteva essere più considerato
un disastro, bensì una grande fortuna. Difatti, era da ritener certo che,
se la nave, in seguito all'invito di Guacanagari, non si fosse perduta in
quella baia, sarebbe passata allargo, senza fermarsi affatto in questo luogo,
situato com'esso è in fondo ad un'insenatura cosparsa di bassifondi, e non
vi avrebbe lasciato parte della propria gente, nè, se pure avesse voluto
lasciarvela, avrebbe potuto darle tante provviste, vettovaglie e materiali
per costruirsi un fortino. Non senza rilevare, ancora, la fortuna di aver
trovato in questi Indiani tante belle doti di remissività, di affettuosa cor-
dialità e di generosità; doti vieppiù eccellenti di quelle dei nativi trovati
nelle prime terre scoperte.

     C'era, insomma, da ringraziare il Signore di quello che era accaduto
la notte del Santo Natale 1492!·

     63. Vaghe notizie della « Pinta . Addio a La Navidad. ,- Il 27 di-
cembre, un Indiano sopraggiunto in canoa aveva portato la notizia di
avere scorto l'altra nave degli stranieri, certamente la Pinta, entro la foce
d'un fiume posta verso l'estremità orientale dell'isola.

     Guacanagari mandò subito uno dei suoi con una canoa per invitare
il Comandante di quella nave che venisse a visi tarlo e l'Ammiraglio ne
profittò per mandare uno dei suoi più affezionati marinai con un'affet-
tuosa lettera per Martin Alonzo Pinz6n.

     Il 30 successivo, un altro Indiano sopraggiunto dal mare, riferì di aver
visto un paio di giorni prima la caravella Pinta in un ancoraggio situato
dalla parte del Levante. Quel giorno venivano terminati i lavori per la
erezione del fortino de La Navidad e, naturalmente, s'avvicinava il mo-

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