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un bene materiale di non lieve entità, non è, in fondo, cosa irreparabile,
convincere degli uomini a mettere a repentaglio la propria vita per com-
piacere al disegno d'un capitano straniero, sia pure timorato di Dio e
dotato di qualità marinare eccellenti, era una faccenda molto ardua e,
francamente, si delineava a priori un insuccesso.

    L'Ordinanza reale che concedeva la sospensione del processo e, in
seguito, al ritorno, il condono di reati penali ai colpevoli che si fossero
arruolati con la spedizione, avrebbe messo a disposizione del capitano Co-
lombo un'accozzaglia di ribaldi e di delinquenti, anzichè equipaggi com-
posti di veri marinai, ossia complessi omogenei di persone pratiche del
mestiere marino.

    E qui si rivelò, ancora e sempre, tutta la spiccata abilità, dovremmo
dire la raffinata diplomazia del Padre Guardiano de « la Ràbida », fray
Juan Perez, perchè egli, per superare con successo ogni difficoltà, non
ricorse a un attacco frontale che, col diniego dei singoli interpellati, si
sarebbe presto esaurito senza fattivi risultati, bensì ad un movimento ag-
gira tori o che, facendo crollare il principale caposaldo della resistenza,
avrebbe favorito il più sollecito arruolamento della gente di bordo. In
altre parole, bisognava guadagnare alla causa colombiana la personalità
più in vista e di maggior prestigio nell'ambiente marinaro locale. Il resto
sarebbe venuto da sè.

    Viveva a Palos un'agiata e autorevole famiglia, quella dei Pinzén,
nella quale la pratica delle professioni marine era antico retaggio, perchè,
di padre in figlio, erano sempre stati capitani od armatori, forni tori o
provveditori navali. Il Perez, prima d'ogni altro, cercò di guadagnare la
fiducia di Martino Alonzo Pinzén, capo di quella casata. Contàva, poscia
- e non s'ingannava ~ sull'effetto morale che la partecipazione di costui
all'impresa avrebbe prodotto fra i marinai palosini, in massima parte im-
parentati, o devoti, o in relazione d'affari con i rappresentanti di tale
famiglia.

    Quali siano stati di preciso gli argomenti addotti dal Perez per con-
vincere il Pinzén ad aderire alla spedizione colombiana non è dato di
conoscere, ma possiamo immaginarli, basandoci sulla considerazione di
particolari avvenimenti svolti si durante il viaggio di scoperta.

    Arias Pinzén, figlio di Martino Alonzo Pinzén, allorquando depose
nel processo del Fiscale di Siviglia del 1513-15, raccontò che, nel mo-
mento in cui era intervenuta la mediazione del Padre Guardiano de « la
Ràbida », il proprio genitore stava apparecchiando si per una spedizione
simile a quella di Colombo. Egli tornava da Roma, dove s'era recato per
ragioni di commercio, e dove aveva avuto occasione di vedere una mappa,

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