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La probabilità di rimettere la pelle nell'avventura aveva ancora su di
loro il suo bravo peso, dato che una prospettiva del genere suscita impres-
sione penosa pur nei predoni più assuefatti alle sorprese del loro mestiere!

    Ed ecco Colombo all'opera per mostrare, sfoderando le sue formidabili
armi secrete, l'assoluta facilità del viaggio. Il lettore avrà già intuito quali
fossero le armi secrete di Colombo: la lettera e la Carta del T oscanelli.
E,per conferire maggior tono e prestigio alla faccenda, Colombo non
confessa d'essersi procurato la lettera di straforo in Portogallo e di avere
disegnato lui la Carta, bensì di avere ricevuto l'una e l'altra direttamente
dal celebre cosmografo fiorentino, il quale, oltre ad averle inviate al Re
di Portogallo, ne aveva mandato copia anche a lui, data l'amicizia che
legava i due Italiani e l'attiva corrispondenza che essi scambiavansi.

    Questo è proprio il momento in cui Colombo, per documentare la
sua affermazione, fabbricò le missive del Toscanelli a lui dirette, sia la
prima che la seconda. Il contenuto della prima lettera apocrifa del Tosca-
nelli a Colombo l'abbiamo già riportato (v. n. 36), quello della seconda
è ancora più sciatto e privo d'interesse, perchè in essa il Toscanelli si limi-
terebbe a 'lodare Colombo del suo proposito di volere navigare per la via
d'Occidente, come chiaramente risultava dalla Carta in precedenza invia-
tagli e spiegherebbe come detto viaggio, non solo sia possibile, ma vero
e certo, e di onore e guadagno inestimabile e di grandissima fama appresso
tutti i Cristiani.

    Tale lettera, poi, concluderebbe con l'affermare che, quando si farà
detto viaggio, sarà in Regni potenti e in città e province nobilissime, ric-
chissime, e di ogni sorta di cose a noi molto necessarie abbondanti; cioè,
di ogni qualità di spezierie in gran somma, e di gioie in gran copia. E,
il Toscanelli, non si maraviglierebbe per nulla dal fatto che Colombo,
uomo di gran cuore, e tutta la N azione portoghese, la quale ha sempre
avuto uomini segnalati in tutte le imprese, sia col cuore acceso e in gran
desiderio di eseguire detto viaggio!

    Dunque, giungere in quei paesi opulenti e giungervi prima dei Por-
toghesi, in marcia da circa un secolo, farvi bottino di tegole d'oro, più che
di spezie e di aromi e tornare a casa ricchi e felici: non ci voleva altro
per stuzzicare l'orgoglio nazionale, sempre spiccato nel popolo spagnolo,
e, nello stesso tempo, la cupidigia di coloro che si fossero decisi a seguire
la spedizione.

    Tutte le barriere finirono col cedere, una dopo l'altra, perchè all'ade-
sione dei Pinzòn seguirono le adesioni di altri gruppi locali di marinai,
che la propaganda di quelli aveva ben saputo attirare, sicchè si poterono,
alfine, costituire gli equipaggi necessari all'armamento delle tre navi.

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