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nome sarebbe stato tramandato, a perpetuo ricordo, nella storia dell'umano
progresso.

     Questa maniera di procedere del potere regio nei confronti della cit-
tadina atlantica venne definita da qualche storico moderno una grande
incomprensione psicologica, perchè, imporre con la forza ad una popo-
lazione marinara di mettersi a disposizione di un'impresa non sentita e
agli ordini d'un capo sconosciuto, e ciò quale castigo di passate colpe,
significa seminare germi di ostilità e di sedizione, i quali non avrebbero
tardato a produrre dannose conseguenze.

    In favore della decisione reale si poteva fare una sola considerazione,
ma non del tutto discriminante.

     Le Autorità religiose e il Tribunale dell'Inquisizione avevano vinto
in Spagna la grande battaglia contro l'Islam, cacciandolo dal suolo iberico
con l'aiuto delle forze nazionali, ma non se ne mostrarono completamente
paghe. Esse vollero stravincere, per cui, subito dopo la fine della guerra
contro la Mezzaluna, chiesero la crociata contro la « Stella a 6 punte» e,
difatti, ottennero dai Sovrani, disposti a tutto nell'euforia di quel mo-
mento, il Bando che cacciava via dal suolo di Spagna tutti gli Ebrei, che
non si fossero convertiti.

     In quel tempo, perciò, i porti principali della Spagna e specialmente
quello atlantico di Cadiz erano ingombri delle numerose famiglie ebree,
che vi convenivano dall'entroterra per imbarcarsi sul primo legno che
capitasse e recarsi in altri Stati, per loro maggiormente ospitali. Nella
estate del I492, per esempio, partirono dal porto di Cadice ben 8000 fa-
miglie ebree.

     Solo, dunque, per siffatta considerazione, il piccolo porto di Palos po-
teva presentare allora condizioni ideali di tranquillità, che non esistevano
altrove, ed i preparativi vi si sarebbero potuti svolgere ordinatamente e
con calma, oltre che con nessun dispendio da parte dell'Erario spagnolo.

     43. La ricerca del materiale navigante. - Più che i rigori del Pefialosa,
potè l'opera assidua, paziente e di affettuosa collaborazione di frate Juan
Perez. Costui, dopo la vittoria ottenuta mercè la bontà della Sovrana, non
abbandonò il Genovese. Ritornati a Palos, s'erano subito accordati per
fronteggiare la reazione dell'ambiente marinaro locale, decisamente ostile,
e per cercare di ridurre al minimo il ritardo che essa imponeva all'esple-
tamento dei preparativi.

     Juan Perez conosceva bene il prestigio, la stima e la simpatia che
personalmente godeva in tutto il paese e dintorni, oltre all'ossequio che
gli veniva dall'abito che indossava e dal Convento cui apparteneva, sicchè

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