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I due frati descrissero le condizioni angariche in cui viveva la loro
Comunità di Gerusalemme, messa a custodia del Santo Sepolcro, e tutti
gli insulti, le derisioni, i soprusi che ricevevano dagli Infedeli, sicchè Co-
lombo potè concepire quel disegno profondamente crociato, che elaborò più
tardi, di devolvere, cioè, parte delle grandi ricchezze delle terre che avrebbe
raggiunto con la sua bramata impresa, alla conquista del Santo Sepolcro.
Ma, una nuova parentesi dilatoria si apriva per l'esasperato Genovese.
Caduta Baza, i Sovrani nei primi mesi del I490 lasciavano il campo
- mentre le operazioni belliche subivano una relativa sosta - perchè
dovevano condurre a termine i preparativi per le nozze della loro figliuola
Isabella con l'Infante di Portogallo. Nel novembre successivo la coppia
principesca partì per il Portogallo e le Loro Altezze i Sovrani di Castiglia
e d'Aragona si predisposero a riprendere le operazioni di guerra con
maggior vigore, dato che, ormai, si trattava dell'investimento di Granata,
ultimo baluardo more sco nella Penisola Iberica.
Il povero Colombo fremeva: ad una circostanza dilatoria, ne seguiva
un'altra, e così via a catena, senza alcuna soluzione di continuità, che gli
consentisse di poter condurre, alfine, in porto le sue annose trattative. I
Sovrani avevano tutt'altro da pensare!
Egli aveva, dapprima, seguito la Corte fino al campo di Granata, ma,
quivi giunto, s'era accorto d'essere completamente abbandonato a se stesso.
Nessuno badava più a lui; cosicchè, in un momento di sconforto, deci-
deva di correre a Palos, al Convento de « la Ràbida », ritirare Diego, che
aveva lasciato in custodia a quei buoni Padri, condurlo a Cordova per
affidarlo a Beatriz Henriquez, affinchè ne prendesse cura, assieme al te-
nero Fernando, e abbandonare subito dopo il suolo iberico, che s'era di-
mostrato così poco propizio per i suoi disegni. Avrebbe tentato l'impresa
sotto la protezione d'altra bandiera: la bandiera di Francia o quella
d'Inghilterra!
Ed ecco perchè, nell'autunno del I491, il Genovese si sarebbe trovato
a bussare, per la seconda volta, all'ospitale porta del Convento francescano
de « la Ràbida ».
39. Ritorno a «la Rébida » ed incontro con Padre Juan Percz, - Si
ignora se il buon Padre Antonio de Marchena, che tanto aveva assistito
e protetto Colombo al tempo della sua prima visita a quel Convento, si
trovasse ancora a Palos. Probabilmente non c'era più perchè la figura che
si delinea nettamente in quest'ulteriore periodo dei rapporti intercorsi fra
il Genovese e « la Ràbida : è quella di un altro buon frate appartenente
al benemerito Ordine: la figura di Fray Juan Perez.
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