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Dalle registrazioni del Tesoriere dello Stato spagnolo, Don Francisco
Gonzales, risulta che il 5 maggio 1487 costui pagò, per ordine dei Reali, a
Cristobal Colomo, extranjero, un sussidio di tremila maravedis, altro sus-
sidio di tremila maravedis pagò il successivo 3 luglio e, poi, quattromila
maravedis il 2 agosto, quattromila maravedis ancora il 15 ottobre e, infine,
tremila maravedis il 16 giugno 1488.
Perchè mai i Reali avrebbero concesso dei sussidi a Colombo subito
dopo Salamanca ed avrebbero continuato in tale benevolo comportamento
per circa un anno, se un'apposita Junta avesse giudicato inaccettabile il
suo piano e - secondo l'illogica tradizione - l'avesse malamente conge-
dato? Passi pure il primo pagamento, fatto per compensare alcune cose
compiute da Colombo in servizio dei Reali (v. n. 32); ma perchè mai tutti
gli altri pagamenti successivi?
La risposta non può essere che una sola: la famosa J unta di Salamanca
non è stata affatto convocata e tutto quanto si attribuisce ad essa appar-
tiene alla fantasia, più che al bagaglio tradizionale.
Le notizie frammentarie che si possiedono intorno agli avvenimenti
uccessivi al preteso episodio di Salamanca, e cioè il pagamento concesso
a Colombo di sussidi da parte dei Reali, permettono una ricostruzione che,
e non è esattamente veridica, è per lo meno verosimile.
I Sovrani, preoccupati da gravi ragioni di Stato, perchè ancora impe-
nati, col Tesoro quasi esausto, nella guerra di liberazione dai Mori, non
si sarebbero pronunciati per il rigetto assoluto e irrevocabile dell'impresa
e avrebbero rimandato a migliore epoca la decisione definitiva, per non
ingolfarsi, proprio allora, in nuove imprese rischiose, nonchè d'esito al-
quanto dubbio.
I sussidi, pertanto, sarebbero stati originati dalla necessità di tenere il
Genovese, per così dire, sottomano, vincolandolo a prolungare il soggiorno
in Spagna e impedendogli così di recarsi presso altri Stati, per offrir loro
il progetto. Il re del vicino Portogallo - la Nazione rivale - con le sue
spedizioni marittime, s'era acquistato fama grandissima, anche sotto
l 'aspetto della propaganda religiosa e, poi, erano ancora vivi nella me-
moria i successi del Principe Don Enrico il Navigatore, primo a dare l'im-
pulso in tale campo. Chissà se, in un giorno non lontano, il progetto del
Genovese non sarebbe stato riportato alla ribalta, per essere preso in seria
considerazione, ma, per il momento, in Castiglia c'erano altre cose di ca-
pitale importanza, che bollivano in pentola!
Potrebbe, altresì, essersi dato che, a determinare il contegno piuttosto
riservato dei Sovrani spagnoli, abbia contribuito Colombo medesimo, il
quale, dopo l'esperienza fatta in Portogallo, si sarebbe mostrato col suo
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