Page 105 - merged
P. 105

come sarebbe stato suo vivo desiderio; però, nel frattempo, non perdette
il proprio tempo, perchè aveva potuto avvicinare molti cospicui perso-
naggi, come Don Alonzo de Quintanilla, Don Luis de Santangel, Don
Hernando de Talavera ed altri.

Il Quintanilla, anzi, l'aveva ospitato in casa sua e messo in relazione
col Gran Cardinale di Spagna, il Mendoza, e, per venirgli in qualche
modo in aiuto, senza umiliarlo, e per consentirgli di prolungare la sua
permanenza in quella città, in: attesa dell'udienza dei Reali, gli avrebbe,
verosimilmente, offerto un posto nell' Amministrazione da lui diretta.
Quest'ipotesi, formulata in base a indizi vaghi, potrebbe giustificare le
affermazioni colombiane d'essere stato molto aiutato dal Quintanilla e
d'essere entrato a servizio regio il 20 gennaio 1486, data, quest'ultima,
che altrimenti non potrebbe essere logicamente ammessa.

     Un particolare d'una certa significazione è costituito dal fatto che
uno degli ordini di pagamento intestati al Genovese durante gli anni
1487-88, e dei quali diremo fra breve, quello del 5 maggio 1487 risulta
emesso su proposta di Alonzo Quintanilla e motivato da alcune cose che
Colombo compiva in servizio delle Loro Altezze, come allora venivano
chiamati i Reali.

     Naturalmente, Colombo non poteva ritenersi soddisfatto della piega
assunta dagli eventi svoltisi in questo primo periodo del soggiorno spa-
gnolo, Partito da « la Ràbida » con tutto quel ben di Dio di commen-
datizie di cui, certamente, l'aveva munito frate Marchena, s'era creato
qualche illusione e, magari, quella di ritenere facilissima per lui la ripe-
tizione, a distanza di più di quindici secoli, del Veni, vidi, vici di cesa-
ri,ana memoria,.

    Certo che nutriva ben altre aspirazioni e sognava ben altri orizzonti
e. se l'ipotesi dell'ufficio offertogli dal Quintanilla rispondesse a verità,
non avrebbe potuto rimaner lusingato dall'idea di finire tra scaffali e scar-
toffie, pur se momentaneamente avesse ritenuto conveniente accettarlo.
È dubbio se sia stato veramente il Mendoza, oppure l'italiano Monsi-
gnor Antonio Geraldini, che Colombo conobbe a Cordova, a procurargli
l’udienza dei Reali. Questi, date le eccellenti commendatizie che avevano
condotto il Genovese ai piedi del loro trono, lo ricevettero affabilmente e
vollero essere informati per minuto (il Genovese si mostrava, per la dura
esperienza fatta, restìo a seguirli su questo terreno, prima di avere rice-
vuto assicurazioni in proposito), ma, lì per lì, non decisero nulla, nè gli
promisero di decidere sollecitamente, bensì, dato che il progetto riguar-
dava cosa troppo fuori dell'ordinario, gli dissero che bisognava prima
   100   101   102   103   104   105   106   107   108   109   110