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Regina volesse conoscere Colombo e incaricasse il Duca d'inviarglielo, per
essere informata personalmente della faccenda.

    32. Le eccezioni dilatorie della Corte spagnola. - Abbiamo fatto già
presente, che non è possibile stabilire l'itinerario preciso seguito nei primi
tempi dal Genovese sul territorio spagnolo. Tutto è incerto sotto l'aspetto
cronologico e spaziale ed occorre procedere a furia d'ipotesi e di logiche
induzioni.

    Falliti i tentativi col Duca di Medina Sidonia, il quale risiedeva a
     Siviglia, e quelle col Duca di Medina Celi, il quale aveva il proprio feudo
a Puerto Santa Maria, bisogna pensare che Colombo sia tornato a Siviglia
e si sia poi incamminato per Cordova. A Siviglia, allora centro commer-
ciale di primaria importanza, avrebbe trovato la numerosa colonia di ban-
chieri e commercianti genovesi; a Cordova c'erano in quel tempo i Reali
di Spagna e, in virtù delle commendatizie di- cui s'era munito alla par-
tenza da Palos e di quelle altre che si sarebbe procurate a Siviglia, poteva
sperare d'arrivare alla desiderata udienza reale.
     Sedevano in quell'epoca sul trono di Spagna, Isabella regina di Ca-
stiglia e Fernando re d'Aragona, i quali, con il loro matrimonio, avevano
unito i loro rispettivi regni in uno solo. Essi, dopo la definitiva vittoria
sui Mori, la quale li cacciò via dal suolo iberico, vennero indicati con
l 'appellativo di Re Cattolici, conferito loro - così vuolsi - da Papa
Alessandro VI (Borgia). La regina Isabella fu, in effetti, donna esemplare,
pia e fervorosa praticante dei precetti della Santa Chiesa Cattolica e, di lei,
una leggenda narra che aveva fatto voto di non mutarsi di camicia fintan-
tochè i Mori non sarebbero stati scacciati completamente dalla Spagna,
per il che la camicia avrebbe acquistato, per il prolungato uso, un colore
giallastro caratteristico che, dal nome della Regina, venne d'allora in poi
indicato con il qualificativo d'isabella!
     Re Fernando, al contrario, fu egoista, mendace, ipocrita e di costumi
tutt’altro che irreprensibili, come ne diedero evidente dimostrazione le
sue numerose amanti e i suoi numerosi figli bastardi, nonchè adulterini.
     Era costume dei Reali di seguire le truppe nelle zone delle operazioni
belliche, per cui la loro Corte si spostava continuamente, a seconda del-
l’importanza della fase guerresca, alternando il soggiorno tra le città del-
l’altipiano interno della Penisola Iberica e quelle più prossime al fronte
delle operazioni.
     Orbene, nel gennaio 1486, i Reali s'erano temporaneamente assentati
da Cordova, ma per tornarvi tra la fine d'aprile e i primi di maggio e
ripartirne ancora in seguito. Colombo, quindi, non potè vederli subito,

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