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31. Frate Antonio de Marchena. - La tradizione, raccolta pur da
storici di grande rinomanza, afferma che a schiudere la porta dell' ospi-
talità francescana in questa prima visita di Colombo alla Ràbida sia stato
il buon Padre Guardiano di quella Comunità religiosa, impersonato da
Frate [uan Perez de Marchena.

    Questa indicazione, solo apparentemente precisa, è conseguenza di un
bel pasticcio, perchè essa ha confuso in un'unica persona due frati distinti
l'uno dall'altro, i quali avrebbero entrambi aiutato il Genovese, ma in
epoche diverse e, precisamente, frate Antonio de Marchena in questa prima
visita e frate [uan Perez allorquando, nel 1491, Colombo, sdegnato dal
comportamento dilatorio dei Reali spagnoli e deciso a recarsi in Francia,
tornò a « la Ràbida : per riprendervi il piccolo Diego, che aveva lasciato
in precedenza affidato a quei frati.

   Lo sdoppiamento del preteso frate J uan Perez de Marchena è il risul-

tato di un'annosa questione che, al pari di tutte le molteplici questioni di
storia colombiana, ha posto di fronte illustri fautori e non meno illustri
avversari della scissione, ma, oggidì, dopo le diligenti ricerche compiute
da appassionati studiosi, alcuni dei quali appartenenti a quell'Ordine re-
ligioso, non dovrebbero esservi più dubbi al riguardo.

    Colombo, accolto fraternamente da quegli ottimi Religiosi, non si partì
subito dopo avere esposto il motivo della sua visita, ma restò per qualche
tempo - che la Storia non ha potuto precisare - al Convento, forse pochi
giorni, fors'anche qualche mese e, in questo periodo in cui si trovò a con-
tatto con frate Antonio de Marchena, così chiamato, o perchè tale fosse
al secolo il suo casato, o perchè tale fosse il nome del suo villaggio d'ori-
gasinpel.r,a.lzo.lOmlilsl.e al corrente dei suoi propositi, dei suoi disegni, delle sue

    Risulta accertato che un Religioso di tal nome copriva, intorno a quegli
anni, la carica di Superiore Custodiale della Provincia Minorita di Siviglia,
ed è pertanto probabile che costui, anzichè Guardiano del Convento, si
trovasse a « la Ràbida » nel giorno dell'arrivo di Colombo per ragioni
inerenti alla propria carica, o che vi giungesse in seguito, chiamatovi da
quei frati per confortare coi lumi del suo sapere di cosmografia e astro-
logia, nelle quali era versatissimo, la curiosità e l'interesse destati dai di-
scorsi del Genovese, il quale, fin dal primo momento, si era rivelato per
un ospite d'eccezione.

    Insomma, Colombo e frate Marchena ivi s'incontrarono e s'intesero.

Il Genovese potè, come in confessione, aprire intero il proprio animo al
colto frate, senza timore d'essere tradito, come gli era capitato alla Corte
portoghese e, forse, il Marchena lo avrà esortato a sperare in bene, perchè,
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