Page 59 - SCIENZA IN CITTA'
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In alto: un "chopper", ciottolo scheggiato da un
         solo lato, ritrovato nella zona di Terranera di
         Venosa, Scavo Eulivi. In basso: "bifacciale",
         ciottolo lavorato su entrambe le facce,
         proveniente dalla zona di Venafro.

66 trovato nella zona più inaccessibile della
                                                                   Grotta Guattari all'interno di un cerchio di
                                                                   pietre. N ella parte ostensiva i curatori del
                                                                   Museo hanno voluto ricostruire anche l'am-
                                                                   biente della cavità così come si presentò
                                                                   agli occhi del professor A. C. Blanc: in una
                                                                   vetrina si può vedere un calco del cranio
                                                                   circondato da pietre. L'originale, custodito
                                                                   in una sala non aperta al pubblico, presenta
                                                                   una profonda ferita nella zona sopraccillia-
                                                                   re destra e il foro occipitale allargato per
                                                                   permettere l'estrazione del cervello. Ciò
                                                                   testimonierebbe un culto dei crani o un for-
                                                                   ma di cannibalismo rituale, documentata
                                                                   anche da altri reperti risalenti alla stessa
                                                                   epoca.
                                                                   Nelle sale successive si possono ammirare
                                                                   ancora numerosi bellissimi esemplari di in-
                                                                   dustria litica, in particolare dell'industria
                                                                   detta "pontiniana", tipica dell'Agro Ponti-
                                                                   no, del Circeo e di altre località costiere del
                                                                   Lazio, specializzata nella lavorazione su
                                                                   piccole schegge di selce: sono raschiatoi,
                                                                   punte, bulini, grattatoi del Paleolitico Su-
                                                                   periore; e poi collane di conchiglie, osso la-
                                                                   vorato a motivi geometrici del Mesolitico.
                                                                   Sono incredibilmente numerosi i reperti
                                                                   (resti di abitazioni, di sepolture, oggetti),
                                                                   relativi al N eolitico e alle successive civiltà
                                                                   fino alla prima età del Ferro (la seconda è
                                                                   già storia antica), di cui il Museo è ricco.
                                                                  L'uomo di Saccopastore
                                                                  Visto che si è parlato della questione "Uo-
                                                                  mo di Neanderthal", è quanto mai opportu-
                                                                  na una visita al Museo di Antropologia
                                                                  "Giuseppe Sergi" del Dipartimento di Bio-
                                                                  logia Animale e dell'Uomo, Università
                                                                  "La Sapienza" di Roma (vedi scheda a pag.
                                                                  134), in cui si conservano, tra l'altro, due
                                                                  celebri reperti neanderthaliani.
                                                                  Sorto nel 1884 ad opera di Giuseppe Sergi,
                                                                  (1841-1936), eminente antropologo al quale
                                                                  era stato in quell'anno affidato l'incarico
                                                                  della prima cattedra di Antropologia Fisica
                                                                  all'Università di Roma, il Museo ebbe ini-
                                                                  zialmente una sede provvisoria presso la
                                                                  Scuola di Applicazione per Ingegneri in
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