Page 57 - SCIENZA IN CITTA'
P. 57

190. .

         Incisione raffiguramte il gesuita Athanasius
         Kircher (1601-80), che raccolse un importante
         complesso di reperti preistorici ed etnografici
         conservati inizialmente nel Collegio Romano
         e confluiti poi nel Museo Preistorico
         ed Etnografico "Luigi Pigorini" di Roma.
         Antiporta del Mundus subterraneus
         di A. Kircher, stampato ad Amsterdam nel 1665.

64 cui furono rinvenuti, fra l'altro, antichissi-
        mi choppers, la prima industria litica viene
        chiamata anche Olduvaiano. L'industria
        Acheuleana (detta così da Saint Acheul,
        nella Francia settentrionale), nata con
        l' Homo erectus, produsse soprattutto dei
        bifacciali facilmente riconoscibili per le loro
        forme simmetriche, che richiamano una la-
        crima, una mandorla o un cuore. Altra tec-
        nica è la Levalloisiana (dal nome di una lo-
        calità vicino a Parigi) che richiedeva un no-
        tevole grado di abilità in quanto presuppo-
        neva la predeterminazione della forma del-
        l'utensile da realizzare. Essa introdusse,
        tra le altre innovazioni, un diverso tipo di
        scheggiatura della pietra, che veniva assot-
        tigliata in grandi lame piatte. La famosa in-
        dustria musteriana (da Le Moustier, in
        Francia), diffusissima durante il Paleolitico
        Medio, tra gli 80 e i 40.000 anni fa, nel pe-
        riodo in cui erano comparsi i neanderthalia-
        ni, si caratterizzò invece non tanto per la ti-
        picità di alcuni strumenti, ma per aver rag-
        giunto un significativo livello tecnologico.
        Questi sono solo pochi esempi, tra più ricor-
        renti, di tecniche di lavorazione della pie-
        tra, ma ne sono state catalogate numerose
        altre.
        La fabbricazione di utensili litici presuppo-
        ne, cosa del resto confermata dalle dimen-
        sioni del cervello dell' Homo habilis (circa il
        doppio di quello dello scimpanzé) e delle
        specie da lui discendenti nelle quali la capa-
        cità cranica diventò sempre più grande,
        una intelligenza notevolmente superiore a
        quella posseduta dalle grandi scimmie e te-
        stimonia un tipo di vita che queste certo
        non conducono. Servendosi di questi stru-
        menti l'uomo preistorico tagliava a pezzi e
        scuoiava gli animali, staccava la carne dal-
        l'osso, appuntiva bastoni di legno; con altri
        attrezzi sfaccettati ma non taglienti, come
        raschiatoi e grattini, puliva e raschiava le
        pelli, scortecciava rami.
        Le sale della sezione preistorica del Museo
        in cui sono raccolti numerosi utensili litici
        sono dedicate al paleontologo italiano Al-
        berto Carlo Blanc (1906-1960), al quale si
   52   53   54   55   56   57   58   59   60   61   62