Page 91 - merged
P. 91
99
pe, e i monaci gli chiesero di battezzare un'.isola in onore
del santuario. Sulla strada per Siviglia, egli attraverso la
cittadina di Medel1fn, dove è probabile che un ragazzino di
nome Hernàn Cortés lo abbia visto passare.
Ai primi di luglio Colombo giunse a Cadice. Fonseca
aveva fatto un eccellente lavoro organizzativo, gestendo la
più grande spedizione colonizzatrice fino a quel momento
messa in opera da una nazione europea. Egli aveva .compra-
to o noleggiato diciassette vascelli, li aveva riforniti in vista
di un viaggio di andata e ritorno di sei me.si, aveva reclutato
almeno milleduecento fra marinai, soldati e coloni, e aveva
procurato tutto il necessario per la vita della colonia: semi,
piante, animali domestici, utensili e masserizie. I sovrani
imposero a tutti i funzionari dell' Andalusia dì favorrire in
ogni modo Fonseca e di fare in modo che potesse acquistare
le provviste e le masserizie a prezzo calmierato. Sono. state
conservate le registrazioni di pagamenti fatti a venticinque
cittadini di Jérez per l'acquisto di frumento a 73 maravedis
lo staio, pari a circa quindici centesimi in valuta oro. Altri
vennero pagati per trasformarlo in farina. e preparare con
questa delle gallette, base dell'alimentazione deiI marinai
fin quasi ai giorni nostri. Carne di bue e di maiale venne
macellata, preparata e messa in salamoia. Il vino, acquista-
to in barilotti, fu stivato in solidi barili di quercia adatti a
sopportare una lunga navigazione. Di questi Colombo ebbe
di che lamentarsi: per la maggior parte erano dì seconda
mano e lasciarono gocciolare tutto il vino cosicché per mesi
gli spagnoli a Hispaniola si ridussero a bere solo. acqua. Un
elemento curioso della spedizione era costituito da una
truppa di cavalleria di venti lanceri, i .quali a Cadice vendet-
tero i loro magnifici purosangue arabi e comprarono per po-
chi soldi dei tristi ronzini, gozzovigliando allegramente con
il denaro rimasto; sembra comunque che anche questi pove-
ri ronzini siano riusciti a terrorizzare alquanto gli indigeni
di Hispaniola.
Conosciamo soltanto i nomi di pochiI fra i diciassette va-
scelli che componevano la flotta. Il più grande, che si chia-