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sinistra); così issarono una piccola vela
o che era stata conservata nella stiva, fe-
nave in una nuvola di schiuma e seguiro-
sud, parallela alla costa, con mura a drit-
netto. Non meraviglia quindi che la Niña,
iato tutti questi colpi e risposto alla
enza ingavonarsi, sia divenuta in seguito
dell 'ammiraglio.
rzo spuntò, Colombo riconobbe il pro-
Roca, che sporge sull'oceano dalle monta-
na a nord dell'accesso al Tago. Con una
salvarlo dalla completa rovina della sua
decise di entrare nel Tago e di raggiun-
armare la caravella, piuttosto che tentare
San Vincenzo e proseguire verso la Spa-
erfettamente di correre un grosso rischio
ni di re Giovanni II, lo spietato monarca
eva respinto, ma un paio di cose preme-
olombo: dare notizia della sua scoperta
are la sua nave e il suo equipaggio. Così,
rò intorno a capo Roca, sorpassò Ca-
tori guardarono stupiti il fragile vascello
are, attraversò le cortine di nebbia al-
iume, e alle nove ancorò allargo di Be-
o di Lisbona.
saldamente ancorati in un porto sicuro
osì a lungo sballottati in alto mare diede
meravigliosa sensazione di sollievo e di
'ammiraglio e la sua provatissima ciurma
che preoccuparsi. La Nñia avrebbe dovu-
prima di riprendere il viaggio per la Spa-
o avrebbe permesso? E che cosa era suc-
ne dei portoghesi non fu rassicurante. Or-
alla Niña si trovava una grossa nave da
di Bartolomeo Diaz, lo scopritore del
ranza, e il cui capitano era un noto uffi-