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19. Belén

RIPRENDENDO la rotta a occidente lungo la costa inospitale
di Veragua, Colombo cercò un luogo adatto alla fondazione
di un insediamento commerciale che divenisse il centro di
raccolta di tutto l'abbondante oro della regione; il 6 gennaio
mise l'ancora allargo della foce di un fiume che egli battez-
zò con il nome di Belén, Betlemme, perché quel giorno ri-
correva la festa dell'Epifania, allorché i re Magi avevano
portato in dono al Bambino Gesù oro, incenso e mirra. Il
nome sembrava di buon auspicio! Scandagliando il fondo
dalle lance egli trovò una profondità di circa tre metri sopra
la barra, e rimorchiò le caravelle all'interno dove il fiume
forma un bacino di acque abbondanti. Fecero appena in
tempo a mettersi al riparo, perché il giorno seguente si levò
un 'altra tempesta, e su quella costa qualsiasi tipo di mare si
infrange sulla barra del fiume.

Qui la pianura costiera è molto stretta, in alcuni punti
non supera i pochi metri, e dietro si eleva un territorio ine-
guale e accidentato coperto da umide e impenetrabili fore-
ste, e dietro ancora cordigliere montuose verdeggianti con
le cime solitamente ricoperte di nubi. Gli alisei battono la
costa, formata da lunghe spiagge sabbiose separate da rocce
scoscese. È pericoloso cercare di gettare l'ancora, e in mol-
ti punti è impossibile sbarcare anche con piccole lance. Le
piogge sono talmente abbondanti che l'agricoltura su vasta
scala è del tutto infruttosa. I pochi abitanti della zona, an-
cora oggi, hanno a' disposizione le sole canoe come mezzi
di trasporto e di comunicazione con il resto del mondo.
Possono essere varate delle imbarcazioni solo con il mare
eccezionalmente calmo. Nel corso della Harvard Columbus
Expedition, noi abbiamo constatato che questa è senz'altro
la regione di più difficile penetrazione tra quelle scoperte
dall'ammiraglio. Solo grazie alla collaborazione del gover-
no di Panama, che ci ha fornito un grosso sloop con motore
diesel e un buon pilota indigeno, siamo stati in grado di ef-