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o di croçe e un segno circolare che includeva tutta la flot-
 Quella notte la Vizcaina perse di vista le altre caravelle,
a le ritrovò dopo tre giorni di terribili tempeste. Gli uomi-
 erano così stanchi da invocare la morte come una libera-
one. Alla furia degli elementi seguirono due giorni di cal-
a, durante i quali grandi banchi di pescecani si adunarono
 orno alle navi: alcuni furono catturati e mangiati, perché
scorte alimentari stavano esaurendosi. Ferdinando nel
o memoriale ricorda che a quel punto le gallette si erano
 mente riempite di vermi che alcuni uomini preferivano
pettare il buio per farne una zuppa e non vedere ciò che
avano mangiando; altri non si concedevano nemmeno
 esta delicatezza, « perché avrebbero potuto perdere la ce-
 ad essere così delicati».
 Il 23 dicembre la flotta gettò l'ancora presso quello che
cor oggi è il porto di Crist6bal, nella zona del canale di
 nama; qui rimase per tutto il periodo di Natale e capodan-
 del 1503, alla fonda allargo del luogo dove oggi si trova
 base navale di Coco Solo. Colombo si trovava, se solo
vesse saputo, a poche miglia dalla soluzione dell'enigma
llo stretto. Avrebbe potuto risalire il Chagres con le lance
lle caravelle, prendere quindi in prestito delle canoe indi-
ne, e alla fine del tratto navigabile si sarebbe trovato a
le 12 miglia, via terra, dall'oceano Pacifico. Ma l'ammi-
glio era esausto e umiliato, i suoi uomini profondamente
battuti, e nessuno avrebbe avuto l'energia necessaria a
ntinuare l'esplorazione; inoltre essi dovevano avere scar-
 dimestichezza con gli indiani della futura zona del Cana-
 Certo è che in questo modo Colombo mancò di poche
 glia quella che sarebbe stata la scoperta geografica più
 portante di questo suo Alto Viaje.
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