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La Niña e la India partirono per Hispaniola nel gennaio
del 1498. Altre tre caravelle, di cui non si conoscono i no-
mi, furono noleggiate per portare le provviste a Hispaniola.
Ne assunse il comando Alonso de Carvajal, il quale aveva
lasciato la sua carica di sindaco di Baeza per assumere tale
ufficio e sarebbe diventato uno dei più fedeli capitani di
Colombo. L'ammiraglio riservò per il proprio viaggio di
scoperta due caravelle e la nave ammiraglia, che aveva al-
l'incirca la stessa stazza della perduta Santa Maria. Egli
prese a chiamarla La Nao,« la nave », per distinguerla dalle
altre due. La caravella più grande era la Vaqeños, di set-
tanta tonnellate, e la più piccola e veloce si chiamava El
Correo. Dovendo sempre ricorrere a crediti per gli approv-
vigionamenti, l'ammiraglio incontrò non poche difficoltà ad
armare questa piccola flotta. Ebbe anche qualche discussio-
ne con Fonseca, che era il responsabile diretto dei prepara-
tivi, e una volta arrivò persino a prendere a pugni un forni-
tore disonesto.
I tre vascelli di Colombo e i tre al comando di Carvajal si
radunarono a Siviglia e da lì partirono l'ultima settimana di
maggio del 1498: proprio gli stessi giorni in cui Vasco da
Gama giungeva a Calcutta, in India. Le sei navi scesero il
Guadalquivir fino alla rada di Sanhicar de Barrameda, dove
l'ammiraglio salì a bordo, e il 30 maggio ebbe inizio il ter-
zo viaggio verso l'America.
Questa volta Colombo decise di seguire una rotta più me-
ridionale. Intendeva cercare di scoprire il famoso continen-
te ipotizzato da re Giovanni e anche trovare altro oro: si
credeva allora, come abbiamo già accennato, che tutte le
cose preziose dovessero trovarsi presso l'equatore. Così
egli progettò di scendere verso la supposta latitudine, della
Sierra Leone, dove i portoghesi avevano scoperto la Guinea
aurifera, e dirigersi quindi verso occidente. L'ammiraglio
era consapevole che a quel punto, per riabilitare se stesso e
la propria impresa, era necessario conseguire qualche risul-
tato clamoroso. A volte si paragonava a Davide, obbligato
a compiere imprese impossibili e che, nonostante tutte le