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                                                               bo,
accompagnavano l'ammiraglio a dorso di mulo. I servi li        lorc
precedevano portando gabbie di pappagalli sgargianti, i cui    era
schiamazzi erano più alti di quelli degli araldi di un circo.  pote
Ogni qualvolta si avvicinavano a una città, gli indigeni ve-   Tra
nivano ricoperti dei loro ornamenti di piume d'uccello e dei   nan
gioielli in oro. «Don Diego» indossava un collare d'oro di     con
grandissimo valore e portava in testa la corona di Caonab6,    di re
« alta e grossa, con ali ai lati come uno scudo e occhi d'oro  niol
grandi come coppe d'argento », e decorata con una spaven-      gior
tosa figura che Bernaldez interpretava come un diavolo.        spet
Purtroppo la maggior parte dei preziosi oggetti portati in     ni e
patria da Colombo venne fusa per riutilizzarne l'oro, ma se    lom
ne può avere qualche idea attraverso oggetti simili ritrovati  di tr
in scavi nella regione caribica e ora conservati nei musei     né p
europei e americani.                                           sata
                                                               men
   Colombo incontrò il re e la regina a Valladolid, e ritrovò  spor
qui anche i suoi due figli Diego e Ferdinando, che nel frat-   Hisp
tempo erano diventati paggi di corte. Fu ricevuto con corte-   a re
sia, anche grazie alle pepite grosse come uova di piccione     tutti
che egli aveva portato in dono ai sovrani. Colombo chiese      que
di essere equipaggiato per un terzo viaggio, con cinque navi   dizi
cariche di provviste per Hispaniola e tre da utilizzare nella  span
ricerca di un continente che (come egli aveva saputo) il re    che
del Portogallo credeva essere nell 'oceano a sud o a sud-est   iffic
delle Antille, e la cui esistenza gli era stata confermata da  sa »
numerosi indizi raccolti presso gli indiani.                   dire
                                                               un m
   Giovanni II del Portogallo, uomo colto ed esperto di que-   prim
stioni geografiche, era rimasto impressionato dalle teorie di  con
studiosi come Vincenzo di Beauvais o Isidoro di Siviglia,      ness
che sostenevano l'esistenza di una quarta parte del mondo,     l'i m
gli Antipodi, a sud dell'equatore, la quale aveva la funzione  vm
di «bilanciare» l'Africa. Giovanni era morto, ma il fatto      che
che egli avesse creduto nell 'esistenza di tale continente fu
un incentivo per Ferdinando e Isabella ad accelerare le ri-
cerche: essi sapevano infatti che il successore di Giovanni,
Emanuele il Fortunato, era in procinto di organizzare una
grande spedizione oltremare. Tuttavia è significativo che i
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