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asciò cinquanta dei suoi uomini con l'incarico di costruire
un rozzo fortino di terra. A uno dei più abili luogotenenti di
Colombo, Pedro Margarit, venne affidato il comando del
forte, chiamato Santo Tornas per burla verso uno dei cava-
ieri che non credeva ci fosse oro a Hispaniola. Mentre al-
cuni restarono lì, altri si arrampicarono sulle montagne per
esplorare la zona alla ricerca dell 'oro trovandone una consi-
derevole quantità. «In quel viaggio», scrisse Michele da
Cuneo, «passammo ventinove giorni con un clima terribi-
e, cibo cattivo e pessime bevande; tuttavia, grazie alla bra-
mosia di quell 'oro, ci sentivamo tutti forti e gagliardi. »

   Coloro che erano rimasti a Isabela invece non si sentiva-
no né forti né gagliardi. Non avevano trovato l'oro che li ri-
pagasse della fatica di vivere e lavorare in quel posto insa-
ubre, e le provviste spagnole erano quasi finite. Il malcon-
ento era diffuso, si rinfocolavano i propositi di ammutina-
mento, molti agitatori erano stati messi ai ferri, e per pre-
cauzione Colombo decise di radunare tutte le armi e le mu-
nizioni a bordo della nave ammiraglia, sotto il comando del
fratello Diego.

   Per risollevare il morale dei suoi uomini e sbarazzarsi de-
gli elementi più turbolenti egli organizzò una seconda rico-
gnizione in forze al comando di Hojeda, con un contingente
di quattrocento uomini incaricati di marciare fino a Santo
Tomas, rilevare la guarnigione di Margarit, che era esposta
ad attacchi, e quindi esplorare l'isola tenendosi il più possi-
bile lontani dagli indiani. Questa fu una delle peggiori deci-
sioni di Colombo. Aveva raccomandato a Hojeda di non
maltrattare gli indiani, ricordandogli che i sovrani tenevano
più alla salvezza delle loro anime che al loro oro; la prima
cosa che Hojeda fece fu invece di tagliare le orecchie a un
ndigeno che aveva rubato alcuni abiti spagnoli. Poi mise ai
ferri il cacicco, che considerava responsabile dell 'accaduto,
c lo mandò in catene a Isabela. Quindi sostituì Margarit al
forte, e quest'ultimo con trecentocinquanta, quattrocento
spagnoli iniziò una serie di scorrerie nella Vega Real, estor-
cendo l'oro agli indigeni, dando fondo alle loro riserve di
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